Poco più di un mese per prepararsi al voto dal quale nascerà il nuovo governo britannico. Dopo settimane di attesa, indugi e mezze indicazioni, il primo ministro Rishi Sunak cerchia il 4 luglio sul calendario come data per chiamare alle urne i cittadini del Regno. I sondaggi, dopo ben 14 anni di dominio Tory, parlano di un successo netto da parte dei Laburisti guidati dal loro leader Keir Starmer che nei giorni scorsi ha già presentato i punti principali sui quali si concentrerà la sua campagna elettorale.

Il premier conservatore ha avviato le procedure per lo scioglimento della Camera dei Comuni, indicando la data del 4 luglio per le elezioni politiche. Una mossa che anticipa di circa sei mesi la scadenza naturale del mandato che avrebbe permesso all’inquilino di Downing Street di rimanere in carica fino a metà dicembre. Ma Sunak aveva già fatto capire a inizio anno che il voto sarebbe stato anticipato: “La mia ipotesi di lavoro è che avremo le elezioni nella seconda metà di quest’anno e nel frattempo ho molte cose su cui voglio andare avanti”, aveva detto.

Promessa mantenuta, anche se adesso la situazione relativa ai consensi appare drammatica. Da qui, il discorso-appello del premier uscente a Downing Street: ha detto di aver informato re Carlo III in veste di capo di Stato e ha rivendicato di aver aiutato il Paese a uscire dalle “più grandi sfide dalla Seconda Guerra Mondiale” vissute negli ultimi 4 anni, dai contraccolpi della pandemia a quelli della guerra della Russia in Ucraina, sperando in un futuro migliore.

E il primo ministro, nonostante le contestazioni fuori dalla sua residenza mentre teneva il discorso e i sondaggi che lo danno come sconfitto, si è detto fiducioso per l’esito delle elezioni e pronto a “lottare per ogni voto“. Ha poi affermato di “avere un piano”, a differenza del suo diretto avversario: Starmer “ha dimostrato più e più volte che prenderà la via più semplice e farà qualsiasi cosa per ottenere il potere”, ha detto. Ed è poi passato a sottolineare le decisioni “coraggiose” prese dal governo Tory per “far prosperare il Paese“, anche quelle più difficili ma necessarie per superare i periodi di incertezza, concentrandosi in particolare sul ripristino della stabilità economica nel Regno. “Non posso dire la stessa cosa per il partito laburista, perché non so cosa offrono e, a dire il vero, non credo che lo sappiate neanche voi”.

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