“La comunità scientifica dice che le scosse possono durare un mese, un anno, possono evolversi o estinguersi già domani: noi dobbiamo essere pronti ad ogni evenienza. Stiamo lavorando con la Prefettura e con i Comuni e la Regione per definire un piano di evacuazione che rimane nel cassetto ma se necessario deve essere subito realizzato e attuato”. A dirlo è il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, nella conferenza stampa al termine del vertice interministeriale tenuto a palazzo Chigi – alla presenza della premier Giorgia Meloni – sullo sciame sismico che da due giorni sta interessando i Campi Flegrei, zona vulcanica a ovest di Napoli. Musumeci annuncia fondi “per la messa in sicurezza degli edifici pubblici” nell’area, a partire dalle scuole. E stima in cinquecento milioni di euro le risorse necessarie per un adeguamento antisismico di tutte le case: “Cento tecnici, divisi in 55 squadre, stanno effettuando una verifica sulla vulnerabilità degli edifici privati per capire quanti resisterebbero a una sollecitazione di un terremoto. Si sta procedendo sulle prime abitazioni, stiamo facendo una ricognizione che chiederà ancora qualche mese. Subito dopo il governo determinerà l’intervento finalizzato a mettere in sicurezza i cittadini dell’area”, spiega. Escludendo però il ricorso al “sisma bonus” chiesto dalle opposizioni: “Troveremo soluzioni alternative, adeguate, più celeri”, promette.

Il ministro annuncia “una norma per vietare nuove costruzioni nella zona del bradisismo dei Campi Flegrei”: “Sono stati realizzati migliaia di edifici nell’area, ci vivono ottantamila persone. È l’eccessiva antropizzazione del territorio che nel passato si sarebbe dovuta evitare e oggi crea problemi anche dal punto di vista della speditezza del piano di evacuazione, lamenta. “Dobbiamo tenere conto della reazione emotiva delle persone”, aggiunge, “perché se con la scossa corri subito giù a prendere la macchina e in un quarto d’ora tre, quattro o cinquemila veicoli sono in strada, il piano di evacuazione va a farsi benedire, perché l’unica cosa da non fare è ricorrere a veicolo: le strade vanno lasciate libere per i mezzi di soccorso”. E sottolinea: “Chi ha scelto di vivere nell’area dei Campi Flegrei sapeva di vivere in un’area difficile che presenta rischi. Ce ne ricordiamo solo quando la terra trema e questo è un grande limite, serve una convivenza vigile col pericolo. Se decidi di stare in quel luogo ci devi aiutare a promuovere una convivenza responsabile con una maggiore consapevolezza”.

In questo senso, spiega, “stiamo cercando di capire se non sia anche utile la strada di sostenere il cittadino che volesse delocalizzare, che dice “non vogliamo più stare qui. Il governo deve sostenere questa scelta, accompagnarla o girarsi dall’altra parte? È un’ipotesi che non mi sembra da sottovalutare, ci stiamo ragionando: stasera abbiamo posto il tema al centro dell’agenda“. Musumeci anticipa anche la conferma del grado di allerta in vigore, senza innalzamenti: “Non ho letto la relazione della commissione Grandi Rischi che si è riunita sui Campi Flegrei, ma credo che confermerà l’allerta gialla. Non so se ci sono stati pareri divergenti, non lo escludo”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti

I nuovi Re di Roma

di Il Fatto Quotidiano 6.50€ Acquista
Articolo Precedente

Campi Flegrei, presidio del comitato “Pozzuoli sicura”: “Serve maggiore comunicazione da parte delle istituzioni”

next
Articolo Successivo

Maltempo, allerta gialla nel Nord Italia: bomba d’acqua a Bergamo e grandine nel Torinese

next