A quattro anni dagli arresti con 56 misure cautelari, si chiude con 21 condanne il processo in cui erano imputati anche i tre fratelli dell’ex parlamentare di Forza Italia Luigi Cesaro nell’ambito dell’indagine della Dda su presunti accordi politico-mafiosi nel comune di Sant’Antimo (Napoli). I giudici hanno inflitto 11 anni di reclusione ad Antimo Cesaro, che doveva rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato. A 10 anni e 6 mesi di reclusione per concorso esterno sono stati condannati Aniello e Raffaele Cesaro. Il verdetto è stato emesso dai giudici della III sezione penale presieduta da Elvira Russo che ha firmato il dispositivo.

L’ex senatore di Forza Italia Luigi Cesaro è a giudizio separatamente nell’ambito dello stesso procedimento. La sua posizione fu stralciata perché, all’epoca dei fatti, protetto dall’immunità parlamentare sia sul piano cautelare che per l’utilizzabilità di alcune intercettazioni. Per lui, all’epoca del blit del Ros, pendeva una richiesta di arresto con un pentito che lo accusa di essere “l’interfaccia del clan Puca”. Nell’ottobre del 2022 l’ex senatore era finito agli arresti domiciliari non essendo più parlamentare, ma nel dicembre del 2021 la Giunta per le immunità aveva votato no.

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