Anche aprile è stato il più caldo mai registrato a livello globale. Non devono trarre in inganno temporali e precipitazioni in arrivo anche nel Sud Italia, con allerta meteo in diverse regioni e la primavera piovosa di Milano, dove gli oltre 500 millimetri caduti da gennaio ad aprile (dovuti a un flusso di aria umida che arriva dal Mar Mediterraneo) non si vedevano da dieci anni. Perché a livello globale continua la serie record di temperature che vanno in direzione opposta. Lo rivelano i dati mensili pubblicati dal servizio Copernicus Climate Change, implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea. L’aprile 2024 è stato più caldo di qualsiasi aprile precedente registrato dai dati Era5, con una temperatura media dell’aria superficiale di 15,03 gradi Celsius, ossia 0,67°C sopra la media del periodo 1991-2020 per aprile e 0,14°C sopra il precedente massimo stabilito nell’aprile 2016. Ed è stato anche l’undicesimo mese consecutivo a portare con sé questo record rispetto a quelli degli anni precedenti, trend sottolineato a febbraio scorso da Carlo Buontempo, direttore del Copernicus Climate Chang Service a FQ MillenniuM. Sebbene insolita, una serie simile di record mensili di temperatura globale si è verificata non molto tempo fa, tra il 2015 e il 2016.

Cosa spinge la temperatura globale verso nuovi record –El Niño (fenomeno climatico che comporta il riscaldamento del Pacifico tropicale centrale e orientale, ndr) ha raggiunto il picco all’inizio dell’anno e le temperature della superficie del mare nel Pacifico tropicale orientale stanno ora tornando verso condizioni neutre” spiega Buontempo. Tuttavia, mentre le variazioni di temperatura associate ai cicli naturali, come El Niño, vanno e vengono, “l’energia extra intrappolata nell’oceano e nell’atmosfera dalle crescenti concentrazioni di gas serra – aggiunge – continuerà a spingere la temperatura globale verso nuovi record”.

Nell’ultimo anno la temperatura media è 1,61°C sopra la media preindustriale – Aprile 2024 è stato di 1,58°C più caldo rispetto a una stima della media di aprile per il periodo 1850-1900, periodo di riferimento preindustriale. In generale, la temperatura media globale degli ultimi 12 mesi (maggio 2023 – aprile 2024) è la più alta mai registrata, pari a 0,73°C sopra la media del periodo 1991-2020 e 1,61°C sopra la media preindustriale del periodo 1850-1900. Per quanto riguarda l’Europa, la temperatura media per aprile 2024 è stata di 1,49°C superiore alla media di aprile 1991-2020, rendendo il mese il secondo aprile più caldo mai registrato per il continente. Le temperature hanno superato la media ancora di più nei Paesi dell’Europa dell’Est. Al di fuori dell’Europa, invece, sono state maggiormente superiori alla media nel Nord America settentrionale e nordorientale, in Groenlandia, nell’Asia orientale, nel Medio Oriente nordoccidentale, in alcune aree del Sud America e in gran parte dell’Africa. Ed anche se El Niño nel Pacifico equatoriale orientale ha continuato a indebolirsi, le temperature dell’aria marina in generale sono rimaste a un livello insolitamente alto.

Dall’aridità dell’Europa del Sud ai record del ghiaccio marino – Durante il mese appena concluso il tempo è stato prevalentemente più piovoso della media sulla maggior parte dell’Europa nordoccidentale, centrale e nordorientale. Nella maggior parte dell’Europa meridionale, invece, il livello di aridità è stato più alto della media e questo riguarda gran parte della Spagna orientale, Italia peninsulare, Balcani occidentali, Turchia, Ucraina, ma anche Russia meridionale e Islanda. Per quanto riguarda il ghiaccio marino, l’estensione di quello artico è stata di circa il 2% inferiore alla media, un’anomalia negativa relativamente piccola rispetto alle anomalie di aprile registrate negli ultimi dieci anni. L’estensione del ghiaccio marino antartico, invece, è stata del 9% inferiore alla media, la decima estensione più bassa di aprile nel record dei dati satellitari, e l’ultima di una serie di frequenti grandi anomalie negative osservata dal 2017.

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