Da 35 a 50 euro al giorno su turni che vanno dalle 8 alle 12 ore, spesso senza contratto. Per chi un contratto ce l’ha, la situazione non è migliore: fa quasi il doppio delle ore previste. Siamo a Bacoli, nella città metropolitana di Napoli, ma potremmo essere in qualunque località balneare.

Tra le centinaia di attività presenti sulle spiagge di Miseno e Miliscola o intorno al Lago Fusaro nonostante esempi virtuosi, ci sono casi limite di lavoratori sottopagati. “Ci sono arrivate segnalazioni di gente sfruttata, pagata 35\40 euro per circa dieci, dodici ore di lavoro al giorno – dice il sindaco di Bacoli, Gerardo Josi Della Ragione – questa è la schiavitù moderna. Come pochi altri comuni prima di noi abbiamo deciso quindi di istituire il salario minimo di 9 euro l’ora attraverso una delibera comunale. Nei prossimi mesi andranno a gara 220 concessioni demaniali solo a Bacoli – spiega – parliamo di ormeggi, lidi, stabilimenti balneari, ristoranti e parcheggi, ma l’ordinanza è rivolta anche mense scolastiche e imprese edili che lavoreranno per il comune. Chiunque voglia mantenere o aggiudicarsi una concessione deve garantire uno stipendio minimo di 9 euro l’ora, verranno fatti dei controlli e intendiamo far applicare la delibera anche per i contratti di competenza del Centro Ittico Campano, la partecipata del comune che ha in gestione una gran fetta del territorio bacolese su cui lavorano a pieno regime bar e ristoranti”.

Il Fattoquotidiano.it ha fatto un giro tra i lavoratori sulla litoranea e, nonostante la situazione sia leggermente migliorata rispetto agli anni scorsi, i compensi, se rapportati alle ore lavorate, restano comunque lontani dalla cifra indicata come ‘salario minimo’. “Quando io ho aperto nel 2011 pagavo 50 euro al giorno – ci racconta il titolare di uno stabilimento balneare – e siccome i locali qui vicino ne pagano 35 di euro al giorno sono venuti da me i titolari e si sono lamentati dicendo che così rompevo la piazza”.

Di certo gli imprenditori che temono di dover pagare di più i propri dipendenti possono stare sereni per questa estate. I bandi saranno messi a gara entro fine anno, quindi ogni iniziativa dell’amministrazione comunale partirà solo dall’estate del 2025. “Noi viviamo in un territorio dove incide molto il demanio marittimo – spiega l’assessore comunale Vittorio Ambrosino – qui ad esempio ci troviamo intorno a un lago, questa è tutta proprietà del comune di Bacoli, ci sono locali e ristoranti che lavorano su suoli dati in concessione. Quindi – conclude – noi possiamo incidere davvero per imporre un salario minimo per questi lavoratori”.

Articolo Precedente

“Uno maggio libero e pensante”, le immagini del concertone evento di Taranto – Fotogallery

next
Articolo Successivo

L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, ma questo diritto non è attuato per tutti

next