Minacce, insulti, intimidazioni. Tutto per aver scritto una circolare antifascista per condannare il pestaggio di alcuni studenti. È quanto sta subendo Annalisa Savino, la dirigente scolastica che lo scorso anno divenne “famosa” per aver scritto una circolare subito dopo il pestaggio di alcuni studenti, avvenuto davanti al liceo classico Michelangelo di Firenze, da parte di alcuni militanti di destra di Azione studentesca.

Nella circolare la dirigente del liceo Leonardo Da Vinci di Firenze ricordava come il fascismo in Italia “non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone” ma “ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a se stessa da passanti indifferenti”.

E probabilmente proprio per il suo gesto, che all’epoca le valse il biasimo del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara che aveva definito “impropria” la sua decisione, la preside è diventata bersaglio di alcuni haters anonimi. Da febbraio 2023 alla preside sono infatti arrivate tre lettere anonime, contenenti insulti e intimidazioni, una delle quali accompagnata perfino da degli escrementi. Oggi le missive, a seguito della denuncia fatta dalla donna, sono state attenzionate dalla Digos di Firenze che ha avviato degli accertamenti per tentare di risalire ai mittenti.

In particolare, riporta il Corriere Fiorentino, la preside ha ricevuto una prima lettera 12 mesi fa. Sembrava un episodio isolato ma poi, scrive Repubblica, a inizio 2024 alla dirigente sono arrivate altre due lettere, una dopo le manganellate contro gli studenti a Pisa, e uno a marzo.

Savino se da un lato conferma “la sua fiducia nelle autorità”, dall’altro non manca di sottolineare che “se fossi stata un uomo, non avrei ricevuto quelle stesse missive, con quello stesso tono”.

Al suo fianco, dopo le minacce, si è subito schierato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che ha espresso “solidarietà e sostegno” a Savino, sottolineando che è “inaccettabile che una donna venga minacciata e insultata per aver difeso valori antifascisti e promosso l’uguaglianza”. Al governatore hanno fatto eco anche numerosi esponenti del Partito Democratico. La consigliera regionale del Pd, Cristina Giachi – prima di incoraggiare la preside a “proseguire con determinazione il proprio ruolo” – ha infatti rimarcato che “gli insulti e le intimidazioni” da lei ricevuti “sono un fatto grave e inaccettabile”. Secondo Emiliano Fossi, segretario regionale del Pd toscano, invece, le missive sono responsabilità di “chi non tollera che una dirigente scolastica difenda la nostra Costituzione e abbia raccontato gli anni bui della nostra storia affinché non si ripetano”. Sostegno anche dalla Flc Cgil e da esponenti nazionali del Pd come Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del partito, Alessia Morani e Beatrice Covassi, entrambe candidate del Pd alle Europee.

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