Qualche tafferuglio ai limiti del corteo, i fumogeni e i fischi all’inno nazionale e al sindaco Giuseppe Sala e gli insulti al passaggio della Brigata ebraica. Contrariamente alle aspettative alla manifestazione per il 25 aprile a Milano non si sono registrati scontri eccessivamente violenti. Quel che rimane è una partecipazione ben oltre le attese, con almeno 100mila persone a prendere parte al corteo in nome dell’antifascismo: quando piazza Duomo era già piena, il serpentone che si snodava a rilento lungo le vie del centro arrivava ancora oltre la metà di corso Venezia. E migliaia di persone non sono arrivate davanti al palco in tempo per ascoltare gli interventi. La piazza ha applaudito Antonio Scurati dopo la lettura del monologo censurato dalla Rai. Lo scrittore ha fatto una sola variazione rispetto alla versione originale quando ha detto che “temo che oramai nemmeno questo 25 aprile pronunci la parola antifascismo“. “Mentre vi parlo festeggiamo perché questa è la festa della Liberazione che è liberazione dal nazifascismo” ha aggiunto. Terminato il monologo è sceso dal palco e ha abbracciato la segretaria del Pd Elly Schlein prima di allontanarsi. “Abbiamo stimato un numero sopra i 100mila“, ha detto dal palco della manifestazione il presidente di Anpi Milano Primo Minelli. E sicuramente non si tratta di una stima eccessiva.

Incidenti in piazza Duomo – Ci sono stati anche spintoni, schiaffi e qualche bastonata in piazza Duomo quando al termine del corteo del 25 Aprile è arrivata la comunità ebraica con i suoi striscioni. Gli incidenti sono durati pochi minuti. La polizia ha spiegato che si è trattato di “un gruppo di giovani nordafricani esagitati”, alcuni con bandiere palestinesi, che hanno messo in difficoltà il cordone dei City Angels. Le forze dell’ordine hanno accompagnato in questura 10 persone. Poco dopo sempre in piazza Duomo la polizia ha effettuato una carica di alleggerimento per allontanare i manifestanti pro Palestina che avevano sfondato la barriera con transenne predisposta a protezione del palco. Subito dopo i manifestanti hanno improvvisato un corteo per raggiungere – senza incidenti – la zona del Castello Sforzesco.

Gli insulti alla comunità ebraica – “Fuori i sionisti dal corteo” ha scandito il gruppo di filopalestinesi e Carc posizionato al centro di corso Venezia al passaggio della comunità ebraica durante il corteo. “Ve la diamo noi l’economia di guerra” hanno urlato ripetendo ‘”assassini” “siete come Hitler”. Le contestazioni sono continuate lungo tutto il percorso con insulti di singoli con grida di “fascisti” o “Palestina libera”. “È assolutamente importante esserci” ha spiegato Roberto Jarach, presidente del Memoriale della Shoah. “Il motivo – ha aggiunto – è sempre lo stesso, la difesa del 25 aprile che è una festa nazionale per l’Italia. Inquadrarla nell’attuazione deformate è stato un errore. Questa manifestazione deve sopravvivere per trasmettere la memoria ai giovani”.

Anpi: “Con censura a Scurati tradita la Costituzione” – Lungo applauso per Antonio Scurati dopo la lettura del monologo. Lo scrittore ha fatto una sola variazione rispetto alla versione originale quando ha detto che “temo che oramai nemmeno questo 25 aprile pronunci la parola antifascismo”. “Mentre vi parlo festeggiamo perché questa è la festa della Liberazione che è liberazione dal nazifascismo” ha aggiunto. “Con la censura ad Antonio Scurati la Costituzione è stata tradita“, ha detto il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo dal palco. “Scurati ha ricordato anche l’anniversario di Matteotti e delle stragi nazifasciste – ha aggiunto Pagliarulo -. Ne parlerà di questi temi la Rai che risulta essere un servizio pubblico? Lo ringraziamo per le sue parole e ringraziamo anche la coraggiosa giornalista Serena Bortone che ha letto il dialogo in diretta“.

I fischi e il discorso di Sala – Il corteo era arrivato in piazza Duomo fra i fischi e le contestazioni provenienti dal presidio organizzato dai Giovani Palestinesi, al quale hanno aderito anche le realtà antagoniste. Fischi e urla ‘assassini assassini” e “vergogna“, sono stati indirizzati soprattutto alla Brigata ebraica che esponeva bandiere di Israele. I manifestanti pro Palestina hanno fischiato anche l’inno d’Italia e il sindaco Sala. Il primo cittadino, sul palco, ha attaccato l’esecutivo: “Il fascismo è stato fino dall’origine un crimine prima ancora che una sciagura, diventata poi la più grande tragedia vissuta dall’umanità nella sua alleanza con il nazismo. Ma perché una parte del governo non ha mai voluto chiarire questo equivoco di fondo? Una professione di antifascismo non è così difficile da pronunciare, è l’abc della democrazia. Invece sempre e solo silenzio imbarazzato e imbarazzante”.

Giovani palestinesi: “Palco di Milano come governo Meloni” – “Siamo scesi in piazza oggi perchè abbiamo voluto che il nostro messaggio di lotta e di resistenza per la libertà della Palestina arrivasse sul palco del 25 aprile. La risposta da parte di chi dice di incarnare i valori della resistenza è stata usare la polizia per reprimere, caricare e arrestare i manifestanti. Non c’è differenza tra governo Meloni e la finta opposizione che oggi era sul palco”. Lo hanno scritto in un post su Instagram, dal titolo “comitato promotore e polizia in difesa dei sionisti”, i Giovani Palestinesi di Milano. Oltre al post è stato pubblicato un video con uno dei momenti di tensione con la Polizia avvenuto in piazza Duomo.

L’annuncio – I Giovani palestinesi avevano annunciato già in mattinata l’intenzione di riprendersi la piazza “riprenderla sul serio, non in modo performativo. Per questo abbiamo deciso di organizzare un momento di lotta in piazza Duomo. Noi non sottostiamo al Pd e ai sionisti, portiamo la Palestina in piazza Duomo”, è lo slogan dell’iniziativa, a cui hanno aderito anche varie realtà dell’antagonismo. I giovani palestinesi hanno lamentato l’ostracismo da parte degli organizzatori del corteo per la Liberazione nel capoluogo lombardo, che è stato contestato all’arrivo in piazza sul luogo si sono radunati circa trecento manifestanti, che hanno occupato l’area di fronte al palco. Un grosso striscione con scritto “Fuori i genocidi dalla storia, con la resistenza palestinese” è stato esposto davanti alle transenne che delimitano lo spazio dedicato agli intervenuti ufficiali, rivolto verso il lato della piazza che dà sulla galleria Vittorio Emanuele. Un altro striscione recita invece “ora e sempre la Resistenza si difende”. La Polizia ha identificato alcuni giovani nordafricani che hanno posizionato una grande bandiera palestinese intorno al monumento di Vittorio Emanuele al centro della piazza, dopo aver superato le transenne posizionate a protezione della statua.

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