Il presidente della Fondazione Crt (Cassa risparmio Torino) Fabrizio Palenzona si è dimesso. Ieri si era dimesso il segretario generale Andrea Varese, sostituito ad interim da Annapaola Venezia. Palenzona, coinvolto in passato in numerose inchieste ma poi sempre assolto, afferma di non essere disponibile a “compromessi su etica e legalità”. Il braccio di ferro tra Palenzona e gli organi di vertice della Fondazione durava da giorni e con il passare delle ore è sembrato evidente che fosse molto difficile ricomporre le profonde divergenze. Al consiglio di amministrazione di lunedì 15 aprile, finito quasi a mezzanotte Palenzona si è collegato solo all’inizio e non ha assistito alle nomine delle partecipate.

“Ho sempre onorato e servito la Fondazione Crt per quasi 30 anni pur non avendo negli ultimi 25 rivestito ruoli istituzionali. Posso affermare che tutti gli investimenti strategici che hanno fatto della Fondazione la terza più importante a livello nazionale portano la mia impronta e quella di chi con me ha ridato a partire dal 1995 equilibrio territoriale alla fondazione”, scriva Palenzona nella lettera in cui annuncia le dimissioni. Parla di “patti occulti tali da creare una fondazione nella fondazione e alterare le dinamiche di funzionamento degli organi sociali” e dice che le dimissioni sono “l’unica scelta” possibile. “Taluni componenti degli organi sociali hanno cercato di piegare a logiche spartitorie la gestione dell’ente”, si legge nella missiva in cui il presidente dimissionario afferma anche di avere agito “sempre per la legalità”.

Già venerdì scorso, nel cda in cui è esploso lo scontro con la sfiducia al segretario generale Varese, Palenzona aveva interrotto due volte l’incontro. Le voci sulle sue dimissioni erano piuttosto insistenti dal momento che ormai era isolato nel consiglio di amministrazione che ha infatti deliberato sulle nomine in sua assenza. Anche nel consiglio di indirizzo venerdì scorso sono state effettuate nomine diverse dalle sue attese.

Palenzona era tornato a guidare la Fondazione nell’aprile del 2023, ennesima tappa di una carriera infinita. Palenzona è stato vicepresidente di Unicredit, capo della lobby delle autostrade Aiscat, ex manager dei Gavio e pure dei Benetton. È tutt’ora presidente del gruppo immobiliare Prelios. Fondazione Crt, è uno degli snodi del sistema finanziario italiano, ha un patrimonio di 2,4 miliardi di euro e detiene partecipazioni in Unicredit (2,1%) e Generali (circa il 2%), primo gruppo assicurativo italiano dove è in corso un’aspra battaglia per il controllo.

Nel suo anno di presidenza Palenzona è stato regista del disinvestimento da Banco Bpm a favore di un consolidamento della quota in Generali oltre che di una serie di investimenti minori non particolarmente apprezzati dai consiglieri della Fondazione. Tra questi i 20 milioni messi nelle cantine vitivinicole sperimentali Enosis e l’acquisto dell0 0,7% della romana Banca del Fucino. “Se camperemo ne vedremo delle belle, diceva il mio vecchio parroco”, ha affermato oggi Fabrizio Palenzona, a margine della cerimonia per la laurea honoris causa al governatore di Banca d’Italia Fabio Panetta all’Università Roma Tre.

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