I pitbull che hanno aggredito un bambino di 13 mesi a Eboli, in provincia di Salerno, “lo hanno ucciso strapazzandolo come una bambola di pezza con cui giocare”. I cani “sembravano impazziti, non lo lasciavano”. Lo ha raccontato uno zio del piccolo a diversi quotidiani, spiegando che i familiari hanno “fatto tutto il possibile per salvarlo ma non ci siamo riusciti”. L’uomo, fratello della mamma del bambino, stava dormendo ed è stato svegliato dalle urla della sorella ed è subito sceso nel cortile per capire quanto stava accadendo.

“Mio fratello Simone era steso per terra nel cortile con i cani attorno”, ha spiegato l’uomo a Il Mattino. L’altro fratello aveva il bambino in braccio: “Il cane più grande aveva fatto cadere a terra mio fratello – ha detto ancora – e poi, insieme all’altro cane, stava azzannando il bimbo che è morto subito. Ho cercato di soccorrere mio nipote e mio fratello. I pitbull hanno attaccato anche me cercando di mordermi”.

Gli zii hanno “colpito i pitbull con dei bastoni” ma uno dei due “era completamente impazzito” e, sostiene l’uomo, “un po’ di tempo fa uccisero il loro padre”. I due pitbull, sostiene la zia, “non conoscevano il bambino e forse hanno creduto che il piccolo potesse rappresentare un pericolo per loro”. La coppia di pitbull appartiene “a un’altra famiglia del posto” e la “proprietaria avrebbe anche altri due pitbull”, ha spiegato un’altra zia del bambino ucciso.

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