Quanti erano i volti dietro cui si nascondeva Matteo Messina Denaro? Il boss di Castelvetrano, morto lo scorso settembre a otto mesi dall’arresto, era attivo anche sui sui social network, sotto falso nome. Lo stragista, che durante la sua latitanza ha potuto contare su una ampissima rete di prestanome e complici tra cui anche il medico che lo curava, utilizzava Facebook con il nome di “Francesco Averna“, Medico chirurgo, laureato all’Università Bocconi di Milano e single. Come foto del profilo aveva un cagnolino bianco con un fazzoletto blu al collo. Cinque amici in totale e molte pagine seguite tra cui pub, ristoranti e locali di Campobello di Mazara. Non è possibile visualizzare eventuali contenuti pubblicati. Su Instagram invece si faceva chiamare “f.averna”.

Un profilo chiuso, blindato, proprio come il precedente, in cui non è possibile vedere alcuna informazione pubblica a parte la foto del cagnoglino bianco con il fazzoletto blu e la scritta “medico” sotto il nome “Francesco Averna 17” . L’attività, su questo fronte, sembra essere stata maggiore, infatti il boss seguiva ben 443 profili e veniva seguito a sua volta da 71 persone.

Sono due le false identità emerse dalle indagini e usate da Matteo Messina Denaro durante la latitanza. Novità investigative che la Procura di Palermo utilizzerà nell’appello della sentenza emessa a carico di Andrea Bonafede, condannato a 6 anni e 8 mesi per favoreggiamento aggravato. Nell’atto di impugnazione del verdetto – i pm avevano contestato all’imputato l’associazione mafiosa poi riqualificata dl gip in favoreggiamento – i magistrati hanno inserito una serie di episodi inediti. Come i due alias usati dal boss che al tatuatore aveva detto di chiamarsi Vito Firreri e all’operaio che doveva riparargli la lavastoviglie nella casa di Campobello di Mazara aveva dato il nome di Averna.

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