La scritta Movimento 5 stelle 2050 e l’hashtag #pace. Il leader del M5s Giuseppe Conte ha presentato a ‘In mezz’ora‘ su Raitre il simbolo per le Europee: “Non ci sarà il mio nome nel simbolo”, ha detto l’ex premier. Che ha anche confermato che non si candiderà: “Nella nostra comunità non è pensabile che uno esibisce il nome sulla scheda e poi non è conseguente. Per noi è una presa in giro dei cittadini”. Un chiaro riferimento alla scelta di correre fatta da Antonio Tajani (potrebbero seguirlo gli altri leader del centrodestra, compresa Giorgia Meloni), ma soprattutto al dibattito interno al Partito democratico: Elly Schlein sarà capolista, ma la Direzione Pd si è spaccata sul suo nome nel simbolo.

“Non è una questione di Schlein, ma anche di Meloni e altri leader. Farlo per acquisire qualche voto in più per noi è impensabile. Io non sarà candidato“, ha ribadito Conte. Che ha spiegato: “Appena finita la trasmissione, correrò al ministero dell’Interno per presentare il simbolo del M5S, è lo stesso ma a conferma del fatto che vogliamo essere costruttori di pace c’è un bell’hashtag: pace”. Poi un altro annuncio del presidente pentastellato: come anticipato da ilfattoquotidiano.it, Carolina Morace sarà candidata con i 5 stelle. “È una calciatrice che ha superato tantissimi primati sportivi, ma ha fatto anche saltare tutta una serie di stereotipi e ha squarciato degli schemi in un campo prima prevalentemente dei maschi“, ha commentato Conte.

Riguardo all’approccio del M5s verso l’Europa, Conte ha sottolineato come il partito “sta attraversando una fase più matura” rispetto a quando “doveva sgomitare per entrare nel sistema politico italiano“. “Ora abbiamo la responsabilità e l’onore di aver portato la svolta in Europa con Next Generation Eu“, ha ricordato l’ex premier. Conte ha parlato a proposito dell’atteggiamento pentastellato di un “europeismo critico di chi va e non segue il mainstream” ma “dimostra la credibilità ai tavoli”.

Conte aveva affrontato il tema delle candidature nel M5s per le Europee a La Repubblica delle Idee: “Non stiamo facendo un casting, da noi ci sono regole molto ferree, non prendiamo chi viene da altri partiti, c’è la regola dei due mandati. Ci sono alcune personalità esterne, ma non è un casting, le candidature rispondo a progetti mirati“. “Tridico, ad esempio, è da noi per le politiche sul lavoro – ha spiegato – Giuseppe Antoci è autore del protocollo Antoci, sulle truffe con i fondi europei nel campo dell’agricoltura”. Mentre sulle candidature degli altri leader, aveva sottolineato: “È un inganno agli elettori, se metto il mio nome sulla scheda e poi non vado in Europa, non sono conseguente: dico ad altri leader, questo è un modo per ingannare gli elettori”.

Articolo Successivo

Non solo Schlein: Cecilia Strada, Lucia Annunziata, Marco Tarquinio, Eleonora Evi. Chi sono i candidati del Pd alle Europee

next