Manoel de Barros (1916-2014) è stato un poeta brasiliano scoperto settantenne dalla critica e dall’editoria e rivelato al grande pubblico dal film degli anni Ottanta di Joel Pizzini O inviável anonimato do caramujo-flor. Anagraficamente e formalmente considerato parte del Modernismo, anche se in un’accezione tardo-avanguardistica, è in realtà una delle voci più originali e inclassificabili della poesia brasiliana. I suoi versi sono abitati dalla natura lussureggiante del Pantanal, regione del Mato Grosso do Sul dove trascorse buona parte della vita: con e come gli uccelli, gli insetti, i rettili, le pietre, l’acqua si intersecano e giocano lessicalmente e musicalmente alla ricostruzione di un mondo elementare, primitivo e insieme surreale, onirico, dove l’uomo non può esistere che nella “misura” concessagli, e la poesia assurge a unica congenita interprete del tutto/niente.

M. L.

[I testi che seguono sono state tradotti nel corso del laboratorio, diretto da Mia Lecomte, parte del corso post-laurea Literatura brasileira e italiana em diálogo presso l’Universidade Estadual Paulista, Câmpus de Assis].

***

Tutte le cose il cui valore può essere
conteso a lunghezza di sputo
servono per la poesia

L’uomo che possiede un pettine
e un albero
serve per la poesia

Terreno di 10X20, sottobosco – quello che
vi cinguetta: detriti semoventi, lattine
servono per la poesia

Una chevrolet vischiosa
Collezione di coleotteri astemi
Un bricco di Braque senza bocca
sono buoni per la poesia

Le cose che non portano a nulla
hanno grande importanza

Ogni cosa ordinaria è materia di stima

Ogni cosa senza funzione
ha il suo posto
in poesia o assoluto

Quello che si trova nel forno
del passero-maniscalco
cocci di vetro, graffette,
foto di laurea
servono eccome per la poesia

Le cose che non pretendono, come
ad esempio: pietre che odorano
d’acqua, uomini
che attraversano periodi d’albero,
si prestano per la poesia

Tutto quello che non porta a nulla
che non puoi vendere al mercato
come, ad esempio, il cuore verde
degli uccelli
serve per la poesia

Le cose che mangiano i licheni
scarpe, aggettivi –
sono molto importanti per i polmoni
della poesia

Tutto quello che la nostra
civiltà rifiuta, calpesta, ci piscia sopra
serve per la poesia

I pazzi di acqua e stendardo
possono servire
Ottima la feccia
Colosso il povero diavolo

Tutto quello che spiega
la pinza cremosa
e la melma delle stelle
può servire veramente

Persone disimportanti
fanno poesia
qualunque persona o scala

Tutto quello che spiega
la lucertola da stuoia
il lampo acuto del tordo
è molto importante per la poesia

Ciò che è buono per la spazzatura è buono per la poesia

Particolarmente importante la parola deposito;
conosco bene la parola deposito:
ha molte ripercussioni
come una cisterna intasata di silenzio
capisce le macerie

Le cose gettate via
hanno grande importanza
come un uomo gettato via

È anche oggetto di poesia
sapere qual è il tempo medio
in cui un uomo gettato via
può rimanere sulla terra senza che in bocca
gli nascano radici di scorie

Le cose senza importanza sono beni della poesia

Perché è così che una chevrolet vischiosa
raggiunge la poesia, e le rondinelle di giugno

***

RITRATTO QUASI SBIADITO IN CUI SI VEDE PERFETTAMENTE NULLA

I
Non ho proprietà di eventi.
Quello che non so fare sconto nelle parole.
Intesoro frasi. Ad esempio:
– Immagini sono parole che ci mancano.
– Poesia è Immagine che occupa la parola.
– Poesia è Essere che occupa l’Immagine.
Ahimè, frasi del pensare!
Il pensiero è una miniera. Sto essendolo.
Penso in supplica di latta (frase trovata nella spazzatura).
Concludendo: ci sono persone composte di atti, rumori ritratti.
Altre di parole.
Poeti e pazzi sono composti di parole.

II
Tutti i cammini – nessun cammino
Molti cammini – nessun cammino
Nessun cammino: la maledizione dei poeti.

[…]

V
Scrivere né una cosa
né un’altra –
Per poterle dire tutte –
O, perlomeno, nessuna.

Quindi,
Fa bene al poeta
Disispiegare –
Così come oscurare accende le lucciole.
[…]

***

Imparo più dalle api che dagli aeroplani.
È lo sguardo al basso con cui sono nato.
È lo sguardo all’essere piccolo, a
l’insignificante con cui sono cresciuto.
L’essere che in società è cacciato come uno
scarafaggio – cresce di importanza ai miei
occhi.
Ancora non ho capito perché ereditai questo sguardo
al basso.
Immagino sempre che venga dagli antenati
ammaccati.
Sono cresciuto nel bosco e ho imparato ad apprezzare
le cosine a terra –
Prima delle cose celesti.
Mi commuovono persone che appartengono all’abbandono:
tanto quanto le superbe cose infime.

***

POESIA

La poesia è conservata nelle parole – è tutto ciò
che so.
Il mio destino è che non so quasi tutto.
Sul nulla ho profondità.
Non ho legami con la realtà.
Potente non è per me chi scopre oro.
Per me potente è chi scopre
insignificanze (del mondo e le nostre).
Per questa piccola sentenza mi lodarono di imbecille.
Mi sono commosso e ho pianto.
Sono vulnerabile alle lodi.

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