Invio imminente di nuove armi all’Ucraina, andare avanti con il piano per utilizzare i profitti derivanti dai beni russi congelati e imporre nuove sanzioni all’Iran. Inizia la seconda e ultima giornata di Consiglio europeo a Bruxelles, alla quale prenderà parte anche Giorgia Meloni, di ritorno dal viaggio in Tunisia dove ha incontrato il presidente Kais Saied, ma i contenuti affrontati dal summit concentrato sui conflitti in corso sono già circolati. “Il Consiglio europeo sottolinea il bisogno di fornire con urgenza sistemi di difesa aerea all’Ucraina e di velocizzare e intensificare l’invio di tutta l’assistenza militare necessaria, inclusi munizioni per l’artiglieria e missili. Invita il Consiglio, in particolare nel prossimo summit, e gli Stati membri ad assicurare il necessario seguito – si legge nella bozza di conclusioni – Il Consiglio europeo accoglie con favore i progressi sulla proposta di utilizzare gli extraprofitti derivanti dagli asset congelati della Russia a beneficio dell’Ucraina e chiede una rapida adozione”.

Presto aiuti all’Ucraina
A fornire maggiori dettagli è il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, che promette lo sblocco di nuovi aiuti nei prossimi giorni: “L’Ucraina non ha bisogno di parole, ma di più munizioni e difesa aerea, gli Stati membri lo capiscono e su questo abbiamo avuto una discussione approfondita. E ci sarà una risposta in questione di giorni e settimane, non mesi”, ha garantito mettendo poi l’accento anche sulle iniziative dei governi europei contro le influenze russe in vista delle prossime elezioni: “È stato un dibattito dovuto” svoltosi alla presenza della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha spiegato Michel in riferimento alla presunta rete di influenze, finanziata dal Cremlino e scoperta nelle scorse settimane dall’intelligence ceca e belga, che vede coinvolti alcuni eurodeputati. “Vorremmo garantire il monitoraggio, dobbiamo essere molto più vigili e cooperare di più” ha avvertito Michel sottolineando la necessità di “mettere insieme gli strumenti che abbiamo, le istituzioni europee da un lato, ma anche le autorità nazionali dall’altro”. “È un chiaro segnale che non siamo ingenui” ha concluso auspicando una “maggiore efficacia” in questo campo.

Maggiore efficacia, nonostante la soddisfazione per l’accordo trovato in sede di Consiglio, la chiede anche il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba: “Non vedo divisioni nella comunità internazionale sugli aiuti all’Ucraina. Anzi, se si seguono gli annunci fatti dall’inizio dell’anno in vari Paesi il volume e la qualità dei nuovi pacchetti di assistenza alla difesa stanno aumentando – ha detto intervistato da SkyTg24 al G7 Esteri di Capri – Ciò su cui dobbiamo lavorare sono i tempi e questo è lo scopo principale della mia presenza qui. Dobbiamo far sì che le consegne avvengano il più rapidamente possibile. Non possiamo ritardarle fino a dopodomani. Devono avvenire domani”.

Sanzioni all’Iran
L’altro grande dossier nelle mani dei 27 capi di Stato e di governo è quello dello scontro in atto tra Israele e Iran. La decisione del Consiglio Ue, riporta sempre Michel, è stata quella di mettere in atto nuove sanzioni: “È un segnale chiaro che vogliamo lanciare. Riteniamo che sia molto importante interagire con i Paesi della regione per isolare l’Iran – ha detto – in modo da tentare di sostenere un processo di pace. Sosteniamo la sicurezza di Israele”. Per Michel “l’idea è quella di prendere di mira le aziende che producono droni e missili”. Al di là dei provvedimenti a medio termine, il messaggio che esce dal vertice di Bruxelles è che “l’Ue condanna l’attacco dell’Iran contro Israele. Occorre fare tutto il possibile per contribuire a portare stabilità nella regione ed evitare un’escalation. Chiediamo a tutte le parti di esercitare la massima moderazione“.

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