Sorridente, gioviale, a volte quasi teatrale: Gianluca Festa, ex sindaco di Avellino ai domiciliari, frequentava il Comune già prima di essere eletto. Dai tempi in cui la politica era ben lungi dall’interessarlo, e a interessargli di più era il basket: più che la passeggiata del capoluogo irpino calcava il parquet del palazzetto dello sport locale, dove gioca la Felice Scandone, sua grande passione. Classe 1974, si forma nelle giovanili come guardia, debutta in prima squadra e diventa addirittura il primo irpino a segnare punti nel campionato di Serie A2: figura pure nel roster che conquista la promozione in A, ma senza grossi meriti in campo. Dal parquet passa agli spalti come giornalista, per seguire la Scandone sempre alla sua maniera quasi teatrale: “Pandemonio al PalaDelMauro”, nei momenti in cui le partite si facevano calde, è espressione nota un po’ come la “sciabolata morbida” di Piccinini, ovviamente con le dovute proporzioni.

Il basket resterà sempre sullo sfondo nella vita di Gianluca Festa. La politica arriva inizialmente coi Verdi: nel 2008 è tra i più votati al Consiglio nazionale federale e viene nominato capodelegazione dei rappresentanti nazionali della sua mozione. L’anno dopo è in campo per il Comune di Avellino: si candida a sindaco, raccoglie il 5% e poi al ballottaggio mette insieme due liste civiche che risultano decisive per l’elezione di Giuseppe Galasso contro Massimo Preziosi (papà dell’attore Alessandro). L’impegno gli vale la carica di vicesindaco in una consiliatura che si chiuderà anzitempo per le dimissioni di Galasso, pronto a correre alle politiche (ma il Pd poi deciderà di non candidarlo). Festa si candida dunque a sindaco nel 2013 con due civiche, salendo all’11% e sostenendo ancora una volta il candidato del Partito democratico Paolo Foti al ballottaggio contro Costantino Preziosi dell’Udc.

L’intesa con Foti però durerà pochissimo, giusto qualche settimana: Festa avvia una fortissima opposizione interna al sindaco in carica e anche al Pd, a cui nel frattempo si era iscritto. Un’opposizione fatta sempre alla sua maniera, teatrale, come quando, trovando chiuse le porte della sede di via Tagliamento, organizza una conferenza stampa sul pianerottolo col solito sorriso a 32 denti e i toni da istrione. In realtà il contrasto coi dem era deflagrato ben prima, quando alle elezioni provinciali del 2014 (con Foti candidato), aveva organizzato una lista alternativa: quelle elezioni le vinse a sorpresa il candidato di centrodestra Domenico Gambacorta. La frattura viene ricomposta e alle Comunali del 2018 Festa sostiene il candidato di centrosinistra Nello Pizza, che perde al ballottaggio contro Vincenzo Ciampi del Movimento 5 stelle. Il primo cittadino pentastellato, però, dura solo cinque mesi prima di perdere la maggioranza.

Festa si candida a sindaco nel 2019, ancora una volta rompendo col Pd che preferisce candidare Luca Cipriano: i due vanno al ballottaggio, dove l’ex cestista prevale con uno scarto di settecento voti. Al vertice del Comune deve subito confrontarsi con l’eventualità della fine della sua amata Scandone: al fotofinish versa un assegno di tasca propria per garantire l’iscrizione della squadra in Serie B. E intanto la polemica perenne con i dem coinvolge pure il governatore della Campania Vincenzo De Luca, con cui Festa entra in rotta di collisione tra continue punzecchiature, fino a quando l’ex sindaco di Salerno, in un’occasione pubblica, senza andare per il sottile lo apostrofa in dialetto: “Devi stare coi piedi per terra, dici troppe stronzate”. La “rivincita” di Festa arriva quando, ripreso in un video, nel maggio del 2020 intona cori “anti-De Luca” con alcuni ragazzi avellinesi. Tuttavia, alle regionali di quell’anno, il sindaco sosterrà proprio il governatore con la lista del “Partito Animalista”, che eleggerà anche un consigliere regionale. La fine del rapporto col Pd arriva ufficialmente nel 2022, quando Festa viene espulso perché aderente a altro gruppo. E oggi proprio il Nazareno si affretta a prendere le distanze dall’ex sindaco: “Sempre stato ostile, noi siamo alternativi alla sua amministrazione”.

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