Si tiene a Milano la conferenza stampa sui Diversity Media Awards e il Diversity Media Report del 2024, la ricerca annuale sulla rappresentazione dei temi di genere e identità di genere, età, orientamento sessuale e affettivo, disabilità, etnia e aspetto fisico nei media italiani (informazione e intrattenimento) relativa al periodo gennaio – dicembre 2023, condotta dalla Fondazione Diversity in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia e con il Security Check Committee composto da espertə appartenenti alle varie aree della diversity.

La ricerca si arricchisce quest’anno con il “Diversity Media Report Focus Aspetto Fisico. La percezione della bellezza e del corpo nella società italiana” di Fondazione Diversity e 2B Research: una panoramica dettagliata sull’incidenza della funzione identitaria del corpo e sul suo impatto sulla percezione di sé e degli altri, nel contesto socio-culturale italiano.

Per quanto riguarda il Diversity Media Awards, il primo riconoscimento europeo, ideato dalla Fondazione Diversity, che premia personaggi e contenuti che, nel corso del 2023, si sono distinti per una rappresentazione valorizzante ed inclusiva delle persone per temi di genere e identità di genere, orientamento sessuale e affettivo, età, disabilità, etnia e aspetto fisico, sui diversi media nazionali (cinema, tv, radio, stampa, web, informazione), saranno presentate le nomination. La premiazione andrà in onda prossimamente su Rai1.

Alla conferenza stampa intervengono Lamberto Bertolé, Assessore al Welfare e Salute Comune di Milano; Marcello Ciannamea, direttore Intrattenimento Prime Time Rai; Francesca Vecchioni, presidente di Fondazione Diversity; Francesca Michielin, Conduttrice Diversity Media Awards 2024; Monia Azzalini, Responsabile del settore Media e Gender dell’Osservatorio di Pavia
e coordinatrice del Diversity Media Report – Informazione; Maria Luisa Bionda, Founder & CEO 2B Research.

Articolo Precedente

“Tremila migranti qui in Albania? Qui al massimo ne entra un migliaio”: viaggio nell’ex base che dovrà diventare il Cpr “italiano”

next