A pochi giorni dal 25 aprile è scomparso Fulvio Raffoni, il partigiano ravennate ‘Geppetto‘. Classe 1925, aveva aderito alla Resistenza a diciotto anni, per poi tesserarsi al Pci. I funerali si terranno mercoledì 17 aprile e partiranno alle 10.30 dalla camera mortuaria verso Ponte Nuovo. “Ci stringiamo in un abbraccio di condoglianze alla famiglia, cui era legatissimo – sottolinea il Pd ravennate in una nota – felici di averlo visto così lieto anche negli ultimi anni, quando aveva avuto la gioia di diventare bisnonno”.

Raffoni era un muratore e aveva fondato, costruendola fisicamente con un gruppo di compagni di partito, la sezione Fidelio Zambianchi del Pci nel quartiere Ponte Nuovo del capoluogo romagnolo, dove oggi c’è una sezione del Pd. Lì era sorta la sede della cellula ‘Fiumi Uniti’ del Partito comunista, poi intitolata al martire della Resistenza Fidelio Zambianchi. Come partigiano fece parte del “GAP volante” di Ravenna, reparto di partigiani scelti per operazioni particolarmente rischiose e difficili, alle dipendenze della 28ª Brigata Garibaldi “M. Gordini”, di cui facevano parte anche Giuseppe Bondi (Nopi), il comandante Dino Rondoni (Pablo), Walter Suzzi (Sputafuoco) e dall’estate del 1944 al posto di quest’ultimo Umberto Ricci.

I GAP volanti erano gruppi di gappisti selezionati ed incaricati di compiere audaci operazioni di sabotaggio e colpi di mano a vasto raggio, e come raccontato nei PERCORSI DELLA MEMORIA 1940-1945 della città di Ravenna, un progetto per le scuole del capoluogo realizzato nel 2018, le numerose azioni dei GAP volanti, spesso all’insegna della sfrontatezza e dello sberleffo, determinarono un costante clima di insicurezza tra i nazifascisti della zona: assalti a posti di blocco, recupero di armi, esecuzione di gerarchi e carnefici.

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