Il Chelsea ha asfaltato l’Everton con un secco 6 a 0 nel lunedì sera di Premier League. L’ottavo risultato utile consecutivo in campionato, però, è stato oscurato da un teatrino imbarazzante che ha coinvolto Madueke, Jackson e Palmer, quest’ultimo autore di un poker di reti. I tre attaccanti dei Blues, infatti, si sono contesi un calcio di rigore al 64esimo minuto, litigando come bambini all’asilo e mettendo in discussione la gerarchia dei calci di rigore. L’episodio, diventato presto virale, mette a nudo uno dei problemi del Chelsea a guida Mauricio Pochettino: la mancanza di disciplina e la tendenza a mettere davanti i traguardi personali anziché quelli di squadra.

Come si vede dal video il primo ad avere il pallone in mano è il difensore Malo Gusto, che viene subito attaccato da Madueke e Jackson. I due litigano, anche con toni piuttosto accesi, nel tragitto fino al dischetto del rigore, a tal punto da far scattare l’intervento da paciere di Thiago Silva, il giocatore di maggior esperienza della rosa. Madueke sembra avere la meglio, ma quando il legittimo proprietario Palmer si prende ciò che gli spetta si riapre la diatriba. Jackson torna alla carica con l’ultimo tentativo per prendersi la sfera, ma viene allontanato dai compagni. Alla fine sarà Palmer a calciare, segnando il quarto goal della sua serata. Un poker in partita mancava dal 2010 e l’ultimo a riuscirsi fu Frank Lampard, ma l’imbarazzo per la contesa è ormai indelebile.

Al termine della gara, l’allenatore Pochettino ha commentato con rabbia la baruffa dei suoi giocatori: “Sono veramente arrabbiato. La disciplina è la cosa più importante dentro la nostra squadra. Gli attaccanti devono mostrare la loro fame di far gol, ma questa è una situazione che non accetterò assolutamente. Sarò duro, prometto che non si ripeterà più”. La litigata sul rigore, però, è solo la punta di un iceberg di problemi che caratterizzano la rosa del Chelsea. La squadra è giovane e a molti dei nuovi giocatori manca quella maturità che si ottiene giocando le grandi partite e attraversando i momenti difficili in stagione, nonché una vera unione di intenti. Lo dimostra la posizione in classifica: i londinesi sono attualmente noni e certamente anche nella prossima stagione non giocheranno la Champions League, nonostante investimenti faraonici.

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