Il percorso calante di Fratelli d’Italia, pur nella condizione invidiabile del primato in solitaria, quello ascendente del M5s, pur tenuto ancora a distanza dal senior partner del Pd, il sorpasso di Forza Italia sulla Lega. E ancora il cammino precario di Verdi-Sinistra, Azione e Stati Uniti d’Europa (cioè il cartello elettorale ItaliaViva-PiùEuropa) lungo il flebile filo teso della soglia di sbarramento del 4 per cento. E’ la sintesi del sondaggio mensile dell’Istituto Ixè quando mancano poco meno di 2 mesi alle elezioni europee.

Il governo Meloni si avvicina all’appuntamento elettorale sostenuto dalla fiducia del 39 per cento, un dato stabile dopo un significativo smottamento avvenuto tra febbraio e marzo. Resta in ogni caso il valore più basso per l’esecutivo di destracentro. Specularmente chi non ha fiducia nel governo è quantificabile nel 60 per cento circa degli intervistati. L’altro aspetto interessante di questa tendenza è che questa imponente sfiducia nel governo non produce affatto una fiducia nelle forze di opposizione. Secondo Ixè infatti, sì, questo indice è leggermente aumentato nell’ultimo mese ma resta inchiodato alla soglia del 25 per cento, il 23,3 del quale non si sbilancia a indicare “molta fiducia” ripiegando in un più cauto “abbastanza“: le vicende pre-elettorali della Basilicata e di Bari aiutano molto nella comprensione di questo dato.

Grossa parte della fiducia nel governo arriva evidentemente dal consenso che ancora raccoglie il partito della presidente del Consiglio. Fratelli d’Italia, nello storico dei dati di Ixè, registra il terzo ribasso dall’inizio dell’anno: da gennaio a oggi Fdi ha perso 3 punti. Il primato non è in dubbio al momento, tuttavia. Il Pd continua a ballare intorno alla linea del 20 per cento: questo mese è poco sotto, con un lieve calo nell’ultimo mese. La terza forza resta il M5s che nell’ultimo mese riprende quota e torna sui valori di gennaio, tra il 16 e il 17.

Sotto alla soglia del 10 per cento succede che anche Ixè – dopo altri istituti – conferma il sorpasso tendenziale di Forza Italia sulla Lega: i berlusconiani salgono all’8,4 (con un incremento dello 0,7 da marzo), il Carroccio scende all’8 (-0,2 nello stesso periodo).

Più in basso si accende la corsa rocambolesca per superare la soglia del 4 per cento che permetterà di avere un eletto a Strasburgo. Nessuno degli aspiranti è sicuro di farcela, come indicano anche gli altri istituti di sondaggio. Per Ixè la prima di questo gruppetto è l’Alleanza Verdi-Sinistra che però lascia sul terreno in un mese lo 0,4 per cento. A seguire la lista Stati Uniti d’Europa (renziani e +Europa) che non va oltre il 4 per cento. Infine Azione che al momento non supera il 3,7 sia pure in tendenza positiva (+0,5). Al momento sembrano non avere speranze gli altri piccoli partiti, compreso Pace Terra Dignità di Michele Santoro che fa fatica a staccarsi dall’1 per cento. Secondo Ixè ci sarebbe una fetta consistente di indecisi (il 40 per cento), mentre chi è certo che si recherà alle urne totalizza il 52 per cento, in calo del 5 rispetto all’affluenza delle Europee 2019.

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