Durissimo scontro a Tagadà (La7) tra il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, e Alessandro Plateroti, ex vicedirettore del Sole 24 Ore e attualmente direttore della testata online newsmondo.it.
Il dibattito verte sui numeri terrificanti relativi ai morti sul lavoro: nel 2020 in Europa sono stati totalmente 3400, in Italia 776, cioè circa un quarto.

Plateroti spiega che la Germania detiene il primato degli incidenti sul lavoro, ma quello dei morti è dell’Italia. E accusa anche i sindacati: “I morti si registrano soprattutto nel settore edilizio, dove manca la manodopera. E quindi viene assunta manodopera non qualificata e a riguardo i sindacati chiudono un occhio“.
Bombardieri insorge: “Non ci provi nemmeno a dire queste baggianate“.
“No, guardi – ribatte il giornalista – Io ho avuto più segnalazioni di operai che vanno a lamentarsi della sicurezza coi delegati sindacali, i quali chiudono un occhio perché hanno paura che vengano chiusi i cantieri“.
Faccia nomi e cognomi alla procura della Repubblica – replica il sindacalista – Ci sono nostri rappresentanti sindacali sulla sicurezza che hanno perso la vita. Abbiate rispetto per chi svolge questo ruolo e raccontate i fatti”.

“E allora mi spieghi come mai ci sono 1043 morti sul lavoro – rilancia Plateroti – Si faccia un giro per i cantieri e veda quanti operai qualificati ci sono”.
“Io ci vado tutti i giorni, non so se ci va lei – risponde Bombardieri – Magari lei potrebbe parlare degli imprenditori che prendono gli operai in nero“.
“La responsabilità dei morti sul lavoro è assolutamente anche dei sindacati – ribadisce il direttore di newsmondo.it – Purtroppo in Italia c’è un’inflazione dei cantieri edili sia per il Pnrr, sia per colpa del Superbonus e, mancando manodopera, gli imprenditori prendono operai non qualificati. E i sindacati chiudono un occhio molto spesso”.

Il botta e risposta tra i due interlocutori prosegue diversi minuti e riesplode in una rovente polemica, quando Bombardieri ribadisce che dare la colpa ai sindacati è un’affermazione campata per aria e aggiunge, rivolgendosi a Plateroti: “Ne ho visti tanti come lei, che stanno tranquillamente a casa e non parlano mai con le famiglie di chi perde la vita sul posto di lavoro”.
“E certo, è meglio fare uno sciopero“, commenta il giornalista.
È molto facile stare seduti dietro le scrivanie, vada a incontrare le famiglie dei morti sul lavoro”, chiosa Bombardieri.

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