Noi umani, come la maggioranza degli altri animali e perfino delle piante, stiamo meglio se viviamo e facciamo cose assieme a qualcuno. Comprese le decisioni e le attività che riguardano il nostro stile di vita come la pratica del movimento, l’adozione di una dieta adeguata e perfino l’attenzione alle esigenze dello spirito. Confinate, queste ultime, nella sfera personalissima dell’intimità, ma che pure prevedono spesso attività e ritualità collettive come le sedute di yoga e di meditazione di gruppo oppure le cerimonie religiose in chiesa. Certo, esistono anche i tipi solitari e gli eremiti, che stanno meglio da soli. E nessuno nega che anche noi, semplici umani, abbiamo bisogno almeno di tanto in tanto del silenzio e della quiete che derivano dall’isolamento e dalla solitudine. Almeno temporanea.

Tuttavia, ormai sappiamo chiaramente che nel processo di miglioramento del nostro stile di vita, la possibilità di farlo assieme a qualcuno (partner, amici, semplici partecipanti allo stesso gruppo di interesse) migliora le probabilità di successo. La dieta, ad esempio, soprattutto se l’obiettivo è quello di perdere peso, diventa decisamente più facile e produttiva se si fa assieme. La ricerca e la semplice osservazione di parenti e amici sposati o che vivono una relazione intensa ci evidenzia che, nel tempo, le persone tendono ad aumentare di peso assieme al partner. Nonostante ciò, la maggior parte degli interventi di perdita di peso si concentrano sugli individui piuttosto che sulle coppie.

Noi infatti continuiamo a pensare all’eccesso di peso come a un problema individuale, mentre in realtà chi ci circonda ha un grande impatto sulla strategia di dimagrimento. È esperienza consolidata che le diete dimagranti producono abbastanza facilmente una riduzione del peso significativa. Tuttavia, molti soggetti adottano nuovamente a poco a poco le abitudini precedenti e riprendono successivamente il peso perduto. Spesso con gli interessi. Uno dei difetti maggiori di queste esperienze è appunto quello di concentrarsi sull’individuo. In realtà i comportamenti alimentari e la quantità e qualità di attività fisica sono grandemente influenzati dai partner. Di fatto le coppie che affrontano i cambiamenti necessari come una questione da gestire insieme piuttosto che in modo indipendente hanno maggiori probabilità di promuovere e di stabilizzare i cambiamenti comportamentali e, con essi, anche la perdita di peso (Contemporary Clinical Trials, Volume 96, September 2020, 106092).

Per una coppia abituarsi a condividere pensieri, sentimenti, difficoltà e soddisfazioni relativi alla perdita di peso aiuta a far diventare comune questa esperienza e di fatto facilita l’adozione stabile di comportamenti alimentari e di attività fisica più sani. Il partner che condivide la nostra scelta rinforza i legami di coppia, aumenta la motivazione e aiuta nei momenti di scoraggiamento e di difficoltà. Senza giudicare chi avesse momentaneamente vacillato rispetto agli obiettivi condivisi. Un altro aspetto interessante che aumenta le probabilità di successo di una dieta adottata in coppia è la possibilità di passare un po’ più di tempo assieme, nel fare la spesa con oculata cognizione di causa (ad esempio, scegliendo di tenere in dispensa solo cereali integrali, legumi, semi oleosi, frutta e verdure, lasciando perdere biscotti, snack, dolciumi, bibite gasate, piatti pronti, scatolame, ecc.) e nel cucinare, passaggi importanti se si desidera che la qualità della propria dieta faccia un bel passo in avanti.

È ovvio anche che una passeggiata o una corsa, se fatta prima di cena assieme a qualcuno con cui condividiamo affetti e progetti di vita, è non solo più invitante ma anche decisamente più divertente. A tutto vantaggio della continuità di questa pratica assolutamente necessaria per il nostro benessere. Infine, un altro aspetto da non sottovalutare è la possibilità, per una coppia che ha anche figli, di programmare insieme e di suddividere le responsabilità famigliari, garantendo la possibilità che ciascuno nell’arco della settimana abbia il tempo di fare movimento e di cucinare cibo sano. Insomma, in due (o più) è meglio.

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