Battuta d’arresto per i titoli europei della difesa che mantengono comunque forti rialzi da inizio anno sulle previsione di un generalizzato aumento dei budget per la difesa. Ad innescare le vendite un report sul settore di Goldman Sachs in cui si sottolinea che la corsa delle quotazioni ha portato i titoli su valori a questo punto davvero troppo elevati. Dopo la diffusione dello studio l’italiana Leonardo ha perso quasi il 9%, sebbene il guadagno da inizio 2024 rimanga superiore al 40%. La tedesca Rheinmetall ha perso più del 4% ma il valore dei suoi titoli rimane del 78% più alto del 31 dicembre 2023 (+ 380% dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina). A Londra, Bae System ha lasciato sul terreno il 4,5% (+ 14,4% il guadagno nel 2024).

Nel report l’analista Victor Allard ha affermato che le azioni di queste aziende presentano ora multipli sui livelli più alti di sempre (il rapporto tra valore dei titoli e profitti, ndr) sollevando quindi dubbi sulla possibilità che ci siano spazi per ulteriori rialzi. Allard ha sottolineato che i titoli della difesa vengono scambiati ora a quasi 20 volte gli utili futuri, un premio record del 45% rispetto al benchmark Stoxx Europe 600. Storicamente, venivano invece scambiati con uno sconto del 10%, ha osservato l’analista.

L’indice azionario settoriale della difesa elaborato da Goldman Sachs, è arrivato così a perdere il 7,5%, il calo giornaliero più marcato da novembre 2022, influenzato in una qualche misura anche dalle possibilità, seppur tenui, di una tregua a Gaza. Lo stesso indice rimane in guadagno del 42% da inizio anno, dopo un lusinghiero 39% nel 2023 e un incremento del 54% nel 2022. Gli analisti di Bernstein hanno affermato che la crescita degli utili delle aziende europee della difesa dovrebbe superare quella dei rivali statunitensi quest’anno e nel 2025, annullando il divario tra le due aree geografiche.

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