Due giovani che amavano la divisa. Sono queste le parole di chi conosceva le vittime del grave incidente stradale avvenuto sabato notte lungo la strada statale che collega Eboli e il comune di Campagna, in provincia di Salerno, che ha visto un suv travolgere un’auto dei carabinieri distruggendola e togliendo la vita ai due occupanti, il maresciallo Francesco Pastore, di 25 anni, e l’appuntato scelto Francesco Ferraro, di 26 anni. I due giovani militari erano entrambi pugliesi: Pastore era originario di Manfredonia, in provincia di Foggia, Ferraro, invece, era di Montesano Salentino, nel Leccese. Entrambi prestavano servizio presso la caserma dei carabinieri di Campagna.

Dopo aver appreso la notizia della morte del figlio dal comandante della compagnia dei carabinieri di Specchia, la mamma e alcuni famigliari di Ferraro sono partiti per Salerno. Il 26enne viene descritto da tutti come il classico ragazzo innamorato della divisa che indossava. Dopo aver frequentato la scuola allievi, era stato in servizio prima ad Eboli e poi a Campagna. Avrebbe compiuto 27 anni ad agosto. Un’amore per la divisa condiviso con il maresciallo Pastore, che sognava di fare il carabiniere fin da piccolo per seguire le orme paterne, racconta chi lo conosceva. Il papà Matteo, infatti, presta servizio presso la stazione radiomobile dei carabinieri di San Giovanni Rotondo (Foggia).

“Una famiglia impegnata al servizio dello Stato – raccontano i conoscenti – Uno zio è in Aeronautica. Persone votate all’aiuto della gente”. “Una famiglia perbene, molto riservata – afferma un collega del padre – Francesco rientrava spesso a Manfredonia a trovare la sua famiglia. Dopo il diploma di geometra si era arruolato presso la scuola sottufficiali prima di Velletri, poi a Firenze e ne è uscito maresciallo. La sua prima assegnazione è stata Campagna”. Oltre al papà carabiniere, Francesco lascia la mamma ed una sorella con cui viveva quando faceva rientro a Manfredonia.

“Francesco era un amico. Una persona straordinaria, eccezionale. Una di quelle persone che ha sempre dedicato la sua vita al sociale” racconta il vice sindaco di Montesano Salentino, Alessandro Verardo, ricordando il suo amico, l’appuntato Ferraro. “Veniva ogni 15 giorni qui a Montesano dove vive la sua famiglia. Ogni volta era sempre disponibile per qualsiasi necessità – continua Verardo – Abbiamo fatto insieme tantissime cose. Tantissime attività nell’ambito della protezione civile. Era un ragazzo speciale. Qui siamo una piccola comunità di 2600 anime e ci conosciamo tutti. Francesco era amato da tutti perché buono di cuore“. L’appuntato aveva un fratello carabiniere, Alessandro, che presta servizio a Crotone, in Calabria. Il papà è pensionato e la mamma lavora come infermiera all’ospedale di Tricase. “Un dolore enorme. Una perdita grandissima per la sua famiglia che abita ad una manciata di metri dalla mia abitazione – continua ancora il vicesindaco – e per tutta la comunità. Credeva in tutto quello che faceva”.

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