A Turbigo, in provincia di Milano, la fine del Ramadan non sarà una festa. Non in uno spazio pubblico, quello che già due mesi fa e per tre volte il Centro culturale Essa ha chiesto al Comune di mettere a disposizione della locale comunità musulmana, nelle date del 9 e 10 aprile. Le regolari richieste presentate agli uffici comunali non hanno mai avuto risposta, tanto che il Centro ha pensato bene di fare ricorso al Tar che, la settimana scorsa, ha obbligato la giunta di centrodestra a dare una risposta entro le 14 del 5 aprile.

Parere negativo, infine, quello del sindaco di Fratelli d’Italia, Fabrizio Allevi. A rendere nota la lettera con la risposta è il legale della comunità musulmana, Luca Bauccio. Il sindaco invita i fedeli a trovare una soluzione presso privati perché il Comune non sarebbe in grado di accontentare la richiesta di concedere uno spazio pubblico. I motivi? “Si sostanziano, in particolare, nella carenza di organico comunale, dagli uffici tecnici alla polizia locale e alla protezione civile, che non consentirebbe di garantire sicurezza, ordine pubblico, viabilità e condizioni igienico sanitarie”, ha scritto il primo cittadino. Inoltre, “non è possibile individuare un luogo in quanto non si è in grado di conoscere il numero dei partecipanti”.

Visto che le celebrazioni avverrebbero tra le 7 e le 11 del mattino, il sindaco pone il problema dell’orario che si sovrappone a quello scolastico, escludendo quindi spazi verdi perché tutti prossimi alle scuole o ad esercizi commerciali. Quanto agli spazi sportivi, ci sono le società intente nell’attività agonistica. Per la mancata risposta alle richieste presentate al Comune, il sindaco giustifica i funzionari comunali oberati dalla mole di lavoro. “Questa amministrazione si trova nell’impossibilità di assegnare uno spazio non per volontà dell’Ente, che intende invece garantire e tutelare la libertà religiosa e di culto di tutte le comunità“, scrive, e per questo invita a cercare uno spazio privato, “per dar luogo a un evento che consenta la piena condivisione e la valorizzazione della tradizione della comunità islamica”.

Una risposta che la comunità lombarda respinge. Munif Asfaq, rappresentante delle comunità islamiche lombarde, ha spiegato di aver avanzato la richiesta per “un luogo coperto o uno scoperto. In paese esistono molte possibilità. La verità è che siamo in presenza di una volontà politica che tende ad escluderci. Le amministrazioni di centrodestra fomentano la discriminazione razziale verso i musulmani, già lo scorso anno il Comune di Turbigo aveva risposto negativamente a una nostra richiesta e ancora più ora che siamo in campagna elettorale per le europee. Non finisce qui”.

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