Ripetute violenze sessuali contro un uomo di 65 anni. Una coppia di Caltanissetta è accusata di abusi sessuali compiuti sul proprietario dell’abitazione a Cogne, in provincia di Aosta, dove erano in affitto. Secondo quanto ricostruito la coppia aveva preso in affitto uno degli appartamenti di proprietà della vittima nel giugno scorso. Inizialmente i due, secondo quanto appreso, avevano intavolato rapporti amichevoli con il proprietario di casa, ma poi l’uomo è stato costretto in almeno una decina di episodi a subire atti sessuali, spesso filmati e divenuti oggetto di ricatto da parte degli abusanti.

L’accusa è riduzione in schiavitù – Durante una violenza, come testimoniano alcune immagini, la vittima sarebbe anche svenuta. La coppia è stata arrestata il 27 marzo scorso e condotta nel carcere di Brissogne. I coniugi sono accusati di riduzione in schiavitù, come riportato dal Corriere di Torino. Il giudice per le indagini preliminari di Aosta ha rigettato la richiesta di scarcerazione.

Secondo l’accusa gli abusi sono avvenuti anche quando l’uomo implorava la coppia di smettere dicendo di avere problemi di salute. I due, lui 57 anni e lei 64, riprendevano le scene di violenza e minacciavano di diffondere i video. La coppia – che ha nominato come difensore l’avvocato Massimiliano Bellini – aveva inoltre occupato l’appartamento dal quale non voleva più andar via. La vittima, ormai terrorizzata, aveva persino cambiato le proprie abitudini di vita per evitare di incontrarli. Fino a quando il 21 febbraio scorso non si è presentato ai Carabinieri per sporgere denuncia.

“Oggi facciamo il bunga bunga” – “Raccapriccianti violenze subite”, annota il gip, videoriprese anche dal circuito di videosorveglianza dell’abitazione. Dai filmati i militari dell’Arma hanno riscontrato le violenze subite per mesi dal 65enne: “Mario spogliati subito – ammonisce Antonino in un video del 18 dicembre, citato dal Corriere – che oggi facciamo il bunga bunga. E mi devi far divertire”. Mario trema: “Mi sento male, non mi violentare”, implora la vittima

I due coniugi nisseni hanno scelto entrambi di rispondere al gip di Aosta e dare la loro versione dei fatti. Nel corso dell’interrogatorio del 28 marzo il 57enne ha affermato che era la presunta vittima a recarsi ripetutamente e senza obblighi nella loro abitazione. “Lui era libero, nessuno lo costringeva ad avere questi rapporti – ha detto il 57enne ricostruendo la propria versione dei fatti – le porte erano aperte. I rapporti sessuali erano consenzienti”. Versione che è stata confermata anche dalla moglie del 57enne.

Il ricorso al Tribunale del Riesame – Entrambi hanno chiesto di avere una misura più lieve del carcere. “Il prossimo 4 aprile ci sarà il riesame a Torino, in quell’occasione tornerò a chiedere una misura meno gravosa a quella della permanenza in carcere o comunque i domiciliari a Caltanissetta, dove i coniugi risultano residenti e dove la lontananza con l’abitazione in provincia di Aosta dove si sarebbero svolti i fatti contestati è decisamente troppo grande per configurare il pericolo di reiterazione“, ha spiegato all’Adnkronos l’avvocato Bellini.

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