Andrea Orlando, Walter Verini, Debora Serracchiani e Silvio Lai, i quattro parlamentari Pd che fecero visita ad Alfredo Cospito nel carcere di Sassari, sono stati ammessi come parti civili nel processo per rivelazione di segreto d’ufficio in corso a Roma a carico di Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia di Fratelli d’Italia. All’inizio del 2023, mentre Cospito era in sciopero della fame, Delmastro condivise con il suo compagno di partito Giovanni Donzelli il contenuto di un rapporto della Polizia penitenziaria – secondo l’accusa coperto da segreto amministrativo – in cui si riportavano le interlocuzioni tra l’anarchico e alcuni boss mafiosi suoi compagni di reparto al 41-bis. Quelle informazioni furono poi usate da Donzelli alla Camera per attaccare i colleghi dem (video), accusandoli di vicinanza ai clan per essere andati a portare solidarietà a Cospito alcune settimane prima.

La costituzione di parte civile di Orlando, Verini, Serracchiani e Lai, respinta dal giudice dell’udienza preliminare, è stata invece accolta dal giudice del dibattimento, il collegio dell’Ottava sezione penale. Tra i testimoni ammessi dal Tribunale, oltre a Donzelli, ci sono anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il magistrato Giovanni Russo, capo del Dap (il dipartimento carceri del ministero). Delmastro è stato rinviato a giudizio per effetto dell’imputazione coatta ordinata dal gup lo scorso luglio, dopo che la Procura aveva chiesto l’archiviazione sostenendo la mancanza dell’elemento soggettivo del reato: il sottosegretario, in sostanza, non sarebbe stato punibile perché non a conoscenza della legge che disciplina il segreto amministrativo. Una tesi non condivisa dalla giudice Emanuela Attura, che ha ordinato l’esercizio dell’azione penale. A fine novembre un’altra gup, Maddalena Cipriani, ha rinviato a giudizio l’esponente di FdI.