L’Ue ha avviato indagini su Apple, Alphabet (Google) e Meta (Facebook ed Instagram), per non conformità sulle regole Alphabet in materia di “steering” in Google Play e di “self-preferencing” in Google Search, sulle regole di Apple in materia di ‘steering’ nell’App Store e sulla schermata di scelta per Safari e sul modello ‘pay or consent’ di Meta. Per la prima volta viene applicata la nuova legge concepita per arginare il potere dei colossi del web. Le indagini rientrano nel Digital Markets Act (Dma) in vigore da inizio marzo. Se ritenute colpevoli di non conformità, le aziende rischiano pesanti sanzioni che potrebbero ammontare fino al 10% del loro fatturato globale. A titolo di esempio, nel caso di Google, la sanzione potrebbe raggiungere i 30 miliardi di dollari su un fatturato di poco più di 300.

“Oggi la Commissione avvia cinque indagini di non conformità ai sensi della legge sui mercati digitali (Dma)” su Alphabet, Google Play, Google Search, Apple e Meta. “Sospettiamo che le soluzioni proposte dalle tre società non siano pienamente conformi alla Dma. Ora indagheremo sulla conformità delle società alla Dma, per garantire mercati digitali aperti e contendibili in Europa”, ha detto Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione europea e responsabile della politica di concorrenza dell’esecutivo comunitario.

Per Google il sospetto è che i risultati del motore di ricerca possano privilegiare indebitamente i servizi della stessa società e su come Apple potrebbe rendere più difficile per gli utenti scegliere alternative ai suoi servizi. Navigatore Safari. Su Apple l’indagine riguarda le misure adottate per ottemperare agli obblighi di consentire agli utenti finali di disinstallare facilmente qualsiasi applicazione software su iOS e scegliere con facilità alternative ai suoi servizi, come un browser o un motore di ricerca sul proprio iPhone. Sul modello “paga o acconsenti” di Meta la Commissione ha avviato un procedimento per verificare se sia conforme alla norma che impone ai gatekeeper di ottenere il consenso degli utenti quando intendono combinare o usare in modo incrociato i dati personali su diversi servizi principali della piattaforma.

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