Una nuova analisi scientifica, commissionata dalla fondazione Memoriale di Buchenwald e Mittelbau-Dora, conferma definitivamente che il cosiddetto “paralume piccolo” della propria collezione è di pelle umana. Il biologo criminale Mark Benecke illustrando le analisi giovedì a Weimar – come riporta l’emittente ZdF – ha indicato che la copertura dell’abat-jour presenta una struttura che può essere solo di materiale umano e le conclusioni di una perizia del 1992, che sostenne fosse di plastica, non “hanno alcun senso”.

Si tratta di uno dei più noti reperti del memoriale del lager tedesco: fu in mostra all’apertura del memoriale nel 1954 e dal 1990 non è più stato esposto per motivi etici. Poco dopo la sua rimozione una perizia aveva messo in dubbio fosse di pelle umana. Per il direttore della fondazione Jens-Christian Wagner – spiega ZdF – che i nazionalsocialisti usassero cute umana per confezionare “oggetti da regalo” dimostra che “le SS erano completamente disumanizzate”. In nessun altro lager nazista sono stati realizzati oggetti simili, è una triste peculiarità di Buchenwald.

Nel campo di concentramento nazista tra il 1937 ed il 1945 sono state assassinate circa 56mila persone. Ad oggi quali oggetti siano stati realizzati con resti umani non è stato esattamente chiarito in ogni singolo caso. Le ambiguità permettono a revisionisti di mettere in dubbio i crimini nazisti, per questo la fondazione ha incaricato Mark Benecke delle analisi. Il biologo ha coinvolto anche laboratori all’estero senza rivelare l’origine dei campioni e metodi più moderni hanno consentito di contraddire le perizie passate.

Wagner ha rivelato a ZdF che la fondazione l’anno scorso ha ricevuto un altro reperto dall’Inghilterra che potrebbe essere riconducibile al “paralume grande”. Apparentemente realizzato interamente di pelle umana, ne esistono tuttavia solo fotografie che lo mostrano sulla scrivania dell’ufficio del comandante dell’epoca Hermann Pister. Per Wagner dev’essere stato sbrindellato e ce ne potrebbero essere pezzi sparsi in tutto il globo. Benecke dovrà verificare se il frammento spedito dal Regno Unito è effettivamente di pelle umana. Così come anche altri oggetti detenuti dalla fondazione, su cui sta ancora stendendo la perizia.

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