A quasi un anno dal fallimento del progetto del Terzo polo, con la rottura definitiva con Matteo Renzi, Carlo Calenda si prepara ad affrontare le prossime elezioni europee. Lo scoglio della soglia di sbarramento del 4% è il principale problema da affrontare. E allora è tempo di accordi. Calenda ne ha annunciati già alcuni per provare a convogliare il voto dei giovani con il media-partito Nos, ma anche con uno storico simbolo della politica italiana come la foglia di edera del Partito repubblicano. Mobilita anche l’associazione Popolari Europeisti Riformatori, che però è fondata da due parlamentari che fanno parte proprio di Azione.

Ultimo annuncio in ordine di tempo è quello dell’accordo federativo tra Azione e il Pri. I segretari dei due partiti, Carlo Calenda e Corrado De Rinaldis Saponaro, hanno fatto sapere con una nota che “hanno convenuto sulla necessità di costruire un’area che raduni le componenti liberal-democratiche, repubblicane, popolari, liberal-socialiste, riformiste” per “superare l’attuale schema bipolare“. L’obiettivo è quello di presentare liste comuni, a partire proprio dalle europee di giugno.

A fine febbraio, invece, Azione ha siglato un accordo con Nos, il media-partito fondato da Alessandro Tommasi che sarà candidato alle Europee. L’intesa è stata presentata in una conferenza stampa al Senato da Calenda e Tommasi insieme a Maria Stella Gelmini ed Elena Bonetti. A Tommasi, “che sarà candidato di punta alle Europee, chiederemo di darci una mano per attirare i giovani perché si impegnino e partecipino”, ha dichiarato il leader di Azione.

Infine c’è anche la collaborazione con l’associazione Popolari Europeisti Riformatori. In realtà si tratta più che altro di una sorta di “contributo interno”. L’associazione è stata, infatti, fondata nell’ottobre del 2023 da Elena Bonetti ed Ettore Rosato, poco prima di lasciare Italia viva. Da fine gennaio però i due deputati hanno ufficialmente aderito ad Azione, pertanto l’apporto esterno dell’associazione diventa a tutti gli effetti interno.

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