“L’ex ministro Speranza ha assolutamente sbagliato nel rifiutare la candidatura a presidente regionale della Basilicata per il centrosinistra, perché, in caso contrario, ci sarebbe stata l’unità del centrosinistra e probabilmente avrebbe vinto le elezioni. Anziché stare in Parlamento a fare un discorso ogni tanto, poteva far vincere una regione al centrosinistra e magari metteva a posto la sanità della Basilicata”. È il duro commento di Rosy Bindi, ospite di Otto e mezzo (La7), sulla frattura consumatasi in Basilicata nel cosiddetto campo largo, sul quale sottolinea: “Se il centrosinistra si concentrasse sui temi importanti, come l’immigrazione, se decidesse di avere una linea alternativa alla destra sulle grandi sfide di questo momento, se trovasse un accordo facendo lunghe discussioni e trovando mediazioni, e se fosse poi in grado di comunicarlo al paese, magari il candidato della Basilicata lo troverebbe – continua – anche perché in questo modo sarebbe in grado di dire all’ex ministro Speranza: ‘Candidati tu, sacrificati, fai una cosa utile per la tua terra, per il centrosinistra e per l’Italia’. Ma purtroppo i giovani non sono abituati a fare questi sacrifici e siamo in questa situazione. E sarà sempre così se non si fa un programma e un progetto in comune. Dopodiché, se si vuole, si trovano i candidati“.
“Ora si capisce perché a Otto e mezzo proposi Rosy Bindi come presidente della Repubblica“, commenta Tomaso Montanari.
A Lilli Gruber che le chiede se Elly Schlein debba confrontarsi con Giuseppe Conte o con Carlo Calenda, l’ex ministra risponde: “Schlein si deve confrontare innanzitutto con Conte, cosa che non è semplice per uno che fa un po’ di fatica a scegliere tra Biden e Trump. Poi lui si ricrede, ma in ogni caso non è una cosa facile, lo so perfettamente. Tuttavia, bisogna ricordare che lì c’è il nostro elettorato. Poi, per quanto mi riguarda, Schlein dovrebbe parlare anche con Calenda”.
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