“Uno schiaffo le parole di Giorgia Meloni? Non le commentiamo, diciamo solo che nel nostro Paese fortunatamente c’è la separazione dei poteri, a differenza di quello che succede nei regimi”. A rivendicarlo, replicando al Fattoquotidiano.it, l’avvocata Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni, insieme a Claudio e Paola Regeni, genitori di Giulio, il ricercatore friulano rapito, torturato e ucciso in Egitto nel 2016, a margine dell’udienza a Roma del processo che vede imputati quattro 007 egiziani.

Alla vigilia dell’udienza, infatti, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Egitto da Al Sisi per stringere un nuovo accordo con il regime di Al Sisi, aveva glissato sul caso Regeni (“Regeni? Ne parliamo sostanzialmente sempre di questa questione. Come sapete c’è un processo in Italia“, ndr), per poi limitarsi a spiegare genericamente come “la posizione dell’Italia non cambia”, parlando della necessità di “continuare a cercare verità e giustizia”.

Il processo intanto andrà avanti, dato che sono state rigettate le pregiudiziali poste dalle difese degli imputati: “Finalmente abbiamo la certezza che questo processo s’ha fare”, ha aggiunto Ballerini ai giornalisti. “Era il momento che aspettavamo da tanto tempo. Non avremo mai gioia, ma soddisfazione sì”.

Intanto il pm Sergio Colaiocco, nel corso dell’udienza si è rivolto al governo e in particolare alla Farnesina. Illustrando la lista dei testimoni da ascoltare nel processo a carico di quattro 007 egiziani, ha detto: “Lo diciamo sin da ora: servirà un proficuo lavoro del ministero degli Esteri che dovrà suscitare la collaborazione delle autorità egiziane. Solo la polizia egiziana, infatti, può notificare gli atti e dare il via libera per ascoltare a processo i 27 testimoni inseriti nella nostra lista e che vivono in Egitto. Questa collaborazione sarà fondamentale per una compiuta ed esaustiva ricostruzione dei fatti”.

Imputati nel processo ci sono i quattro agenti della National Security Agency, ovvero il generale Sabir Tariq e i colonnelli Usham Helmi, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, sotto accusa per il reato di sequestro di persona pluriaggravato. Nei confronti di quest’ultimo i pm contestano anche il concorso in lesioni personali aggravate e il concorso in omicidio aggravato.

Al termine dell’udienza di oggi è stato diramato il calendario delle prossime udienze. Il pm Sergio Colaiocco ha preannunciato che il 9 aprile verranno sentiti alcuni testimoni, volti a ricostruire la vita di Regeni, tra cui il padre Claudio. Il 24 aprile, invece, toccherà ai medici legali.

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Processo Regeni, il pm: “I dieci elementi decisivi contro gli 007 egiziani”. Poi la richiesta: “Servirà lavoro della Farnesina”

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