Il cessate il fuoco di sei settimane in cambio della liberazione di 42 ostaggi. È questo il nodo dei negoziati di Doha, in Qatar, tra Israele e Hamas. Ma i colloqui saranno lunghi e articolati: dureranno almeno due settimane, secondo quanto spiegano funzionari israeliani, a causa della difficoltà che i mediatori di Hamas in Qatar avrebbero a comunicare con i leader del gruppo che si trovano nella Striscia di Gaza assediata. Nei negoziati sarà coinvolto Yahya Sinwar, come spiegano fonti di Tel Aviv. Si tratterà quindi di una discussione ai massimi livelli, tenendo conto che la delegazione israeliana è guidata dal capo del Mossad David Barnea. Una corsa contro il tempo, quella dei negoziati, dato che la Fao ha lanciato l’allarme per il rapido peggioramento della crisi alimentare nella Striscia, dove si prevede una situazione di carestia entro il prossimo maggio nelle aree settentrionali.

“Sarà un processo lungo e complesso. C’è un Hamas esterno in Qatar e un Hamas interno nei tunnel, i negoziati sono con Sinwar che è nei tunnel”, spiegano funzionari ai media israeliani sottolineando che la delegazione ha avuto dal governo “un mandato chiaro” che tuttavia ha fissato “chiare linee rosse” per la trattativa. Tra i 42 ostaggi coinvolti nella trattativa ci sono donne, comprese le soldatesse, bambini, anziani e malati che potrebbero essere essere rilasciati in cambio di 20-50 prigionieri palestinesi, a seconda che gli ostaggi siano civili o meno, e al ritmo di un ostaggio al giorno, ha aggiunto il funzionario di Hamas.

Intanto, secondo le autorità di Gaza controllate da Hamas, i morti nella Striscia sono diventati 31.726 dall’inizio dell’operazione da parte di Israele. Il ministero della Sanità di Gaza City ha rivolto un appello alla comunità internazionale affinché intervenga per “fermare immediatamente il massacro contro i malati, i feriti, gli sfollati e il personale medico all’interno dell’ospedale al-Shifa”, dove l’esercito israeliano ha lanciato un raid “di precisione”. Ma secondo al-Jazeera sarebbero rimasti coinvolti anche i civili, con sfollati intrappolati all’interno dell’edificio degli interventi chirurgici specializzati e nell’area di accoglienza d’emergenza nell’Edificio 8.

L’Idf ha affermato di aver preso il controllo dell’ospedale e di aver esortato i membri di Hamas all’interno della struttura a uscire fuori e ad arrendersi. In precedenza, l’esercito aveva comunicato di aver arrestato 80 persone “sospette” e che “alcune di queste sono state confermate come terroristi operativi”. Il portavoce ha poi aggiunto “che numerosi uomini armati di Hamas sono stati uccisi e feriti negli scontri a fuoco sul terreno dell’ospedale”. Contemporaneamente, l’Idf sostiene di aver approntato un corridoio umanitario per consentire ai civili di abbandonare la zona dei combattimenti vicina ad al-Shifa: il portavoce militare israeliano Avichay Adraee ha diffuso su X una cartina geografica dello Shifa e del rione Rimal di Gaza che indica ai civili la via più rapida per raggiungere la costa della città.

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