Più soldi, più prospettive, più controlli. La nuova stagione degli stage extracurriculari in Toscana vive di tre novità: l’aumento del rimborso spese per gli stagisti che da 500 passa a 600 euro mensili, l’aumento da 300 a 400 euro del premio alle aziende che a fine percorso decidono di assumere lo stagista con contratto stabile, a tempo determinato di almeno 12 mesi o di apprendistato professionalizzante, maggiori controlli da parte degli ispettori del lavoro. La delibera, approvata a fine febbraio, è stata presentata la settimana scorsa dalla Giunta Regionale a Palazzo Strozzi Sacrati, a Firenze, dal presidente della Regione Eugenio Giani e dall’assessora alla formazione e al lavoro Alessandra Nardini. Lo scopo è migliorare l’utilizzo dello strumento dello stage, affinché possa essere un mezzo utile per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.

“È una riforma che rappresenta un grande cambiamento: più soldi ai tirocinanti e un aumento conseguente del contributo alle imprese, ma non più a pioggia, bensì vincolato all’assunzione dei ragazzi”, ha spiegato Nardini. “Siamo partiti dall’obiettivo di contrastare i casi di uso distorto dei tirocini e di potenziarne la funzione di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro. Ci stavamo già lavorando a livello nazionale con l’ex Ministro Andrea Orlando, poi il Governo di destra ha azzerato tutto. Invece, qui in Toscana, abbiamo deciso di andare avanti, migliorando uno strumento in cui la nostra Regione non parte certamente da zero: siamo i primi in Italia per inserimento lavorativo dei tirocinanti”. Giani ha annunciato che nelle prossime settimane sarà pubblicato il bando che mette a disposizione 27,5 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo 2021- 2027 per il sostegno alle imprese che ospitano giovani tirocinanti.

Al via anche alla sperimentazione del digital badge, un tesserino digitale che conterrà tutte le informazioni sulle esperienze fatte e sulle abilità acquisite. Strumento che però, spiega Eleonora Voltolina, giornalista e direttrice responsabile del sito Repubblica degli Stagisti, per legge esiste già da 20 anni, seppure in un’altra forma: “Si chiama ‘libretto formativo del cittadino‘ ed è un fascicolo elettronico in cui inserire tutte le proprie esperienze formative, in un formato facilmente reperibile e soprattutto facile da dimostrare quando si cambia o si cerca lavoro. Il digital badge riprende la linea di questo libretto, che purtroppo in tutti questi anni non ha avuto grande fortuna. Speriamo questo badge per gli stagisti ne abbia di più”.

Secondo uno studio della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, la Toscana è la Regione italiana con il tasso più elevato di inserimento occupazionale per tirocinanti: il 67% ha firmato un contratto entro sei mesi. Dati “significativi ma parziali”, chiarisce Voltolina. “Quel numero si riferisce a percorsi attivati solo dalla Fondazione e non da tutti gli enti presenti. Se analizziamo tutti i dati dei tirocini extracurriculari che vengono avviati, abbiamo percentuali di assunzione post stage più basse. Si tratta di una fetta di tirocinanti molto più piccola rispetto al totale dei soggetti promotori attivi nel territorio toscano. Va ricordato che Italia gli enti che promuovono l’esperienza di tirocinio extracurriculare sono tutte le università per i primi 12 mesi dal conseguimento del titolo, le agenzie per il lavoro, i centri per l’impiego e poi istituzioni e altre realtà che hanno l’autorizzazione a fare da attivatori”.

Voltolina ricorda come in generale il panorama degli stage in Italia non sia roseo: “Molto spesso viene utilizzato in maniera inappropriata se non addirittura truffaldina”. Molti ragazzi infatti si ritrovano a fare dei percorsi che ritengono poco soddisfacenti o che mascherano rapporti di lavoro, percorsi fini a se stessi in cui vengono addossate loro delle responsabilità inappropriate che dovrebbero svolgere non loro ma un dipendente. Eppure lo strumento riguarda centinaia di migliaia di persone in tutta Italia. In questo contesto “l’annuncio della regione Toscana è positivo perché pone l’attenzione su un settore spesso dimenticato“.

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