Il ministero della Salute di Gaza denuncia di nuovo spari dell’esercito israeliano sulla folla accalcata per ricevere aiuti umanitari. Dopo quella che è stata ribattezzata ‘la strage del pane‘ che ha contato oltre 100 vittime innocenti, Hamas fa sapere che in una dinamica simile, alla rotatoria Kuwait di Gaza City, hanno perso la vita almeno 21 persone, mentre altre 150 sono rimaste ferite. Un nuovo massacro di civili che il partito armato palestinese imputa alle Forze di Difesa Israeliane (Idf) che però negano ogni responsabilità.

Fonti locali citate dall’agenzia di stampa palestinese Wafa riferiscono che raid aerei, probabilmente da alcuni elicotteri, e colpi d’artiglieria hanno centrato la folla di cittadini in attesa di ricevere cibo e aiuti vicino alla rotonda Kuwait. Un episodio che se confermato sarebbe il terzo dello stesso tipo denunciato dalla popolazione. L’ultimo si era registrato mercoledì, con un bilancio di 6 morti e 83 feriti.

Il portavoce in lingua araba delle Idf, Avichay Adraee, nega però la fondatezza delle notizie apparse sui media arabi e palestinesi: “Le ultime notizie secondo cui le Idf hanno preso di mira decine di residenti di Gaza giovedì sera in un punto di distribuzione di aiuti umanitari non sono corrette – ha detto in una dichiarazione pubblicata su X – Mentre le Idf esaminano i dettagli dell’incidente con la necessaria accuratezza, chiediamo ai media di agire allo stesso modo e di fare affidamento su informazioni affidabili”. E i dettagli sono poi stati esaminati, almeno stando all’esercito, ma le conclusioni negano la versione data da Hamas: “Palestinesi armati hanno aperto il fuoco mentre civili di Gaza erano in attesa dell’arrivo del convoglio di aiuto – ha detto il portavoce – I palestinesi armati hanno continuato a sparare quando la folla di residenti di Gaza ha cominciato a saccheggiare i camion. I terroristi di Hamas continuano a danneggiare i civili che cercano cibo e incolpa Israele”. Il tutto, secondo i militari rientra in una “campagna diffamatoria per il primo venerdì di Ramadan con l’obiettivo di diffondere disinformazione infondata allo scopo di istigare alla violenza in altri ambiti. La revisione dei sistemi operativi e delle forze militari sul campo hanno mostrato che né colpi di tank, né raid aerei o spari sono stati indirizzati verso i civili di Gaza in attesa del convoglio di aiuti”.

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