Maurizio Sarri si è dimesso da allenatore della Lazio. Dopo l’eliminazione in Champions League e la sconfitta in campionato contro l’Udinese, la quarta di fila, il tecnico toscano ha deciso di lasciare Formello. La notizia arriva dopo il ritiro forzato per la squadra deciso dal presidente Claudio Lotito, ma non sono ancora note le ragioni dell’addio di Sarri. Secondo Sportmediaset, al momento in lizza per prendere il suo posto sulla panchina biancoceleste ci sono già diversi nomi: gli ex calciatori Tommaso Rocchi e Miroslav Klose, oppure Angelo Gregucci, attualmente alla guida del Frosinone Primavera. Ma anche Christian Brocchi (un altro ex Lazio) e Igor Tudor, ancora fermo dopo l’esperienza a Marsiglia. La decisione di Sarri però potrebbe aver preso alla sprovvista la società: Lotito e il ds Fabiani aveva scelto il ritiro punitivo proprio per mandare un segnale ai calciatori e compattare l’ambiente.

Sarri era sulla panchina della Lazio dall’estate 2021 e aveva un altro anno di contratto, fino al 30 giugno 2025. I continui botta e risposta con Lotito, soprattutto sui calciatori arrivati dal mercato e sulle reali ambizioni della rosa biancoceleste, avevano fatto capire che l’esperienza del tecnico toscano a Roma fosse ormai arrivata al suo epilogo con un anno di anticipo. Una decisione così drastica invece non era nell’aria, tanto che – secondo diverse fonti – Lotito avrebbe anche provato a far cambiare idea all’allenatore.

La passata stagione ha rappresentato l’apice del “Sarrismo” in salsa biancoceleste, con la squadra capace di conquistare il secondo posto in campionato e di conseguenza l’ingresso in Champions. Questa stagione doveva essere quella della conferma per il tecnico capace di vincere una Europa League con il Chelsea, uno scudetto con la Juventus e di averne sfiorato un altro con il Napoli. Invece la squadra, rinnovata dopo l’addio di Milinkovic-Savic, si è sciolta progressivamente nel corso della stagione, come testimonia il nono posto in classifica con appena 40 punti conquistati.

Il passaggio del turno in Champions League e la vittoria dei derby con la Roma, compreso quello di Coppa Italia, sono tra i pochi acuti da ricordare. La vittoria contro il Bayern Monaco all’andata aveva fatto sperare in una svolta: un’illusione spazzata via dai tre gol dei tedeschi al ritorno. E ora proprio la Coppa Italia (semifinale d’andata contro la Juventus in programma il 2 aprile) resta l’ultimo appiglio a cui la Lazio si può aggrappare per salvare la stagione. Un posto in Europa – ma non in Champions – è ancora alla portata. Prima però c’è una squadra da ricreare.

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