“Apro la mia personale riflessione sul ruolo da Coordinatore e la metto nelle mani del presidente Giuseppe Conte“. Il giorno dopo le elezioni in Abruzzo e il crollo al 7 per cento del Movimento 5 stelle, il coordinatore regionale Gianluca Castaldi ha deciso di fare un passo indietro. Una mossa arrivata poco prima delle parole del leader che ha ammesso “un risultato modesto” per il gruppo che, solo cinque anni fa, aveva raggiunto il 20% con la candidata Sara Marcozzi. Proprio quest’ultima alle ultime elezioni si è presentata come candidata di Forza Italia: un cambio casacca che non le ha permesso però l’elezione in consiglio regionale (si è fermata a circa 1.150 preferenze).

Castaldi è stato il volto M5sche ha messo la faccia fin da subito sulla sconfitta: lui, subito dopo la diffusione delle prime proiezioni, insisteva per aspettare l’arrivo dei risultati e proprio l’ex parlamentare è stato tra i primi a parlare di “grande amarezza” per la scarsa affluenza. Ora ha deciso di rimettere il suo incarico nel Movimento nelle mani di Conte. “Non devo invece riflettere sul sostegno incondizionato al mio amato Movimento”, ha scritto sempre su Facebook. “Ero tra gli avanguardisti nel 2007 e ci sarò sempre per i valori e le idee che il MoVimento porta avanti e per le quali ne sono follemente innamorato”. Castaldi ha ribadito la fiducia nel candidato del campo largo: “Che peccato per noi abruzzesi aver perso l’occasione di una guida speciale come Luciano D’Amico”, ha esordito. “A lui il mio grazie e a tutti coloro si sono spesi per provarci. Sono certo che comunque si stia creando qualcosa di importante e la sua guida a capo dell’opposizione sarà viatico di proposte e lotta. Personalmente chiedo scusa per non aver fatto di più. Il cuore e l’impegno non sono bastati a battete i loro candidati”.

Di sicuro la sconfitta abruzzese aprirà molte discussioni anche all’interno del M5s. E alcune voci hanno già iniziato a farsi sentire. L’ex ministro e membro del collegio dei probiviri Danilo Toninelli, intervenendo su Youtube, ha detto: “Va bene allearsi con il Pd, malissimo allearsi con Renzi e Calenda e speriamo che questo non accada più. Ma possiamo dire che va meglio se il candidato è del M5s? Mai più con Calenda e Renzi, mi pare del tutto scontato”.

Una linea sostenuta anche da Pietro Smargiassi, ex consigliere regionale e portavoce del M5s Abruzzo: “Alcune zavorre andavano lasciate fuori dalla scialuppa”, ha detto. “Altrettanto chiaro è che l’idea di una corsa in coalizione non paga, gli elettori mal digeriscono la nostra presenza accanto a certi simboli. Molise, Lazio, Lombardia, Abruzzo. Un’ultima cosa è certa, con il voto di oggi e i nomi dei nuovi consiglieri che andranno a sedersi all’emiciclo si chiude definitivamente la mia avventura“.

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