Sono almeno 1500 i camion carichi di aiuti umanitari bloccati al valico di Rafah, in Egitto, in attesa dell’autorizzazione dell’esercito israeliano a entrare nella Striscia di Gaza, dove milioni di persone a malapena riescono a mettere insieme un pasto al giorno. Cibo, medicinali e oggetti per l’igiene. Tutto fermo. “Gli aiuti che entrano sono completamente insufficienti” denuncia Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam.

Pezzati si trova al valico tra l’Egitto e Gaza insieme a una delegazione di parlamentari dell’opposizione e giornalisti italiani. Missione iniziata il 3 marzo e che si conclude oggi, mercoledì 6 marzo, con una lettera congiunta alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “L’obiettivo della missione – si legge nella lettera inviata dalla delegazione di operatori di Aoi, Arci e Assopace e di parlamentari di ritorno dal valico di Rafah – è quello di ribadire direttamente dalla frontiera più esposta del conflitto la necessità di un immediato cessate il fuoco, chiedere la liberazione degli ostaggi, seguire il percorso dei convogli umanitari, compresi quelli dell’Aoi, cooperazione e solidarietà internazionale diretti nella Striscia, ed esprimere la nostra vicinanza al popolo palestinese che vive la prova più difficile dal 1948”.

L’assedio israeliano alla Striscia “sta causando una catastrofe umanitaria senza precedenti, con Gaza Nord completamente isolata rispetto al resto del territorio. Al sud, nella città di Rafah, dove prima abitavano circa 280mila persone adesso ne sono stipate 1,6 milioni, esposti alle intemperie, con cibo e acqua razionati. Un bagno ogni 600 persone, quando lo standard nelle emergenze è un bagno ogni 20. La negazione della dignità umana e dei più basilari diritti fondamentali, a Gaza, è anche questo. Presidente Meloni – si legge ancora nella lettera congiunta di Aoi, Arci, Assopace e parlamentari – da qui, a poca distanza dall’orrore, le chiediamo di programmare quanto prima una visita a Rafah – come ha già fatto all’inizio della crisi in Israele e Palestina – così da constatare direttamente la gravità della situazione. Le chiediamo anche di dare seguito all’indirizzo recentemente dato dal Parlamento all’Esecutivo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Affinché tali impegni si traducano in azioni concrete, le chiediamo di adoperarsi per garantire che l’azione e il voto del nostro Paese negli organismi internazionali a cominciare dalle Nazioni Unite siano coerenti con le indicazioni del Parlamento”

LA PETIZIONE – Nessuna risposta umanitaria significativa potrà esserci senza un immediato cessate il fuoco. Per questo Oxfam ha lanciato un appello urgente al governo italiano e ai leader europei a cui si può aderire su: https://www.oxfamitalia.org/petizione-gaza/

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