Le condotte attribuite al sottotenente della Guardia di Finanza, Pasquale Striano accusato di oltre ottocento accessi abusivi in cui “spiava” politici e vip (ma non solo) – “per estensione e sistematicità mi paiono difficilmente compatibili con la logica della deviazione individuale“. Lo ha detto il capo della Direzione nazionale antimafia, Giovanni Melillo, audito in Commissione Antimafia in merito all’indagine della procura umbra sull’accesso abusivo alle banche dati della procura nazionale Antimafia.

É “una mia personale valutazione. Ma – aggiunge – ho una discreta esperienza anche come vittima di autentici dossieraggi abusivi come quelli ritrovati negli archivi paralleli della sede Sismi affidati a Pio Pompa nel 2006”.

Secondo Melillo, ci sono “molti elementi che confliggano con l’idea di azioni concepite e realizzate da un singolo ufficiale ipoteticamente infedele”. “Uno dei punti centrali della procura di Perugia sarà comprendere la figura e il sistema di relazioni di Striano”, ha concluso.

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