Famiglie che riescono a malapena a fare un pasto al giorno. E anche di scarse quantità. Bambini con meno di due anni fortemente deperiti, che rischiano la vita. È la situazione descritta da Umaiyeh Khammash, direttore di Juzoor, realtà umanitaria partner di Oxfam ancora attiva nella Striscia di Gaza. “La più grande minaccia oggi è la malnutrizione acuta. Le persone non hanno accesso a elementi nutritivi indispensabili: vitamine, minerali, proteine e ferro. E il rischio è che il livello continui a crescere a causa della mancanza di cibo e servizi sanitari essenziali”. Secondo i monitoraggi dell’associazione, il 95% delle donne in gravidanza faticano a mettere insieme due pasti al giorno. Il 70% delle famiglie mangia una volta al giorno e con porzioni molto ridotte. Ci sono decine di bambini gravemente malnutriti, sottopeso e deperiti. “Se non si interviene subito moriranno nei prossimi giorni”.

Il racconto fa parte di una serie di testimonianze raccolte dagli operatori e dai manager di Oxfam a Gaza che ilfattoquotidiano.it ha deciso di pubblicare. L’obiettivo è avere un racconto in prima persona da parte dei civili a Gaza, coloro che in questo momento stanno pagando il prezzo più alto del conflitto.

LA PETIZIONE – Nessuna risposta umanitaria significativa potrà esserci senza un immediato cessate il fuoco. Per questo Oxfam ha lanciato un appello urgente al governo italiano e ai leader europei a cui si può aderire su: https://www.oxfamitalia.org/petizione-gaza/

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