L’Antitrust Ue ha comminato una multa record da 1,8 miliardi di euro ad Apple per violazioni delle regole sulla concorrenza con i servizi di streaming musicale. Una nota dell’esecutivo europeo parla di “condizioni commerciali sleali” praticate dal gruppo. Secondo quanto emerso nell’indagine Apple non consente agli sviluppatori di app di streaming musicale di poter informare gli utenti con iPhone e iPad sui servizi di streaming musicale alternativi e più economici. L’indagine è partita su reclamo di Spotify. L’importo è nettamente più alto delle indiscrezioni di stampa che parlavano di una multa di 500 milioni.

Apple è attualmente l’unico fornitore di un App Store in cui gli sviluppatori possono distribuire le loro app agli utenti iOS in tutto lo spazio economico europeo. Apple controlla ogni aspetto dell’esperienza utente iOS e stabilisce i termini e le condizioni che gli sviluppatori devono rispettare per essere presenti sull’App Store ed essere in grado di raggiungere gli utenti iOs. Secondo la Commissione il comportamento della multinazionale, durato quasi dieci anni, potrebbe aver portato molti utenti iOS a pagare prezzi significativamente più alti per gli abbonamenti in streaming musicale a causa delle elevate commissioni imposte agli sviluppatori e trasferite ai consumatori sotto forma di prezzi di abbonamento più elevati per gli sviluppatori. Inoltre, ci sarebbe stato un danno non monetario sotto forma di un’esperienza utente peggiore. L’Antitrust ha concluso che l’importo totale della sanzione di oltre 1,8 miliardi di euro è proporzionato ai ricavi globali di Apple ed è necessario per ottenere un effetto deterrente. Ad Apple è stato ordinato di eliminare le disposizioni contestate e astenersi dal ripetere l’infrazione o dall’adottare in futuro pratiche aventi oggetto o effetto equivalente.

Il gruppo di Cupertino ribatte che la decisione “è stata presa nonostante l’incapacità della Commissione di scoprire prove credibili di danni ai consumatori e ignora la realtà di un mercato fiorente, competitivo e in rapida crescita”. La nota di Apple si conclude con la notazione polemica che “il principale sostenitore di questa decisione, e il più grande beneficiario, è Spotify, una società con sede a Stoccolma, in Svezia. Spotify ha la più grande app di streaming musicale al mondo e ha incontrato la Commissione europea più di 65 volte durante questa indagine”. Spotify, specifica la multinazionale, ha oggi una quota di mercato del “56%” in Europa nello streaming musicale, “più del doppio” del secondo competitor e “non paga nulla ad Apple per i servizi che l’hanno aiutata a diventare uno dei marchi più riconoscibili del mondo. Gran parte del loro successo è dovuto all’App Store, insieme a tutti gli strumenti e la tecnologia che Spotify utilizza per costruire, aggiornare e condividere la propria app con gli utenti Apple in tutto il mondo”.

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