Quale migliore occasione per rilanciare l’identità italiana. Tanto da annunciare una possibile “capitale dell’identità e della rievocazione storica”, come avviene oggi per la cultura e per il libro. L’idea è del presidente della commissione Cultura di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, lanciata giovedì alla casa del cinema di Roma in occasione del festival “Città identitarie 2023” in cui sono stati presentati tre docu-film del regista Edoardo Sylos Labini sulle città di Potenza, Loano e Trino.

Peccato che nel suo fervore sovranista, Mollicone non si sia trattenuto e abbia deciso di sfoggiare alcuni riferimenti letterari sul palco della kermesse: il presidente della commissione Cultura ha paragonato le celebrazioni sull’identità in tutta Italia a una sorta di “festa mobile” che “unisce tutti”. Ma è qui che Mollicone commette una gaffe memorabile: “Una festa mobile, come direbbe Céline”. Peccato che l’autore di Festa mobile non sia lo scrittore francese Louis-Ferdinand Céline ma lo statunitense Ernest Hemingway. Festa mobile un celebre libro di memorie rimasto incompiuto e pubblicato solo postumo nel 1964. Una celebrazione della vita “vissuta come una fiesta” ricordando i suoi anni parigini.

Non è chiaro il motivo della gaffe ma si può ipotizzare che Mollicone abbia voluto enfatizzare il ruolo di un intellettuale francese di destra come Céline contro il suo nemico di sinistra Hemingway. Eppure Mollicone non se ne preoccupa: ad accorgersi della gaffe sono stati gli utenti dei social che hanno visto il video pubblicato da Mollicone stesso sul suo profilo Instagram.

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