Blitz degli attivisti di Ultima Generazione alla Galleria degli Uffizi a Firenze. Alcuni giovani aderenti al gruppo ambientalista nella mattina di domenica 3 marzo hanno manifestato di fronte alla Primavera di Botticelli. Cinque di questi, secondo quanto si apprende, hanno attaccato dei volantini sul vetro che protegge l’opera e sulle pareti della sala mentre un altro gruppetto, sempre composto da quattro o cinque persone, è stato fermato prima. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della stazione Firenze Uffizi. Il blitz è durato pochi minuti. I custodi del museo hanno subito spento le luci della sala e invitato i visitatori ad uscire. Sempre nella giornata di domenica Ultima Generazione ha inoltre organizzato a Milano un presidio “per chiedere una città vivibile con un’aria respirabile“, terminato con un blocco stradale collettivo in zona Largo Cairoli.

“Attacca questa foto per chiedere un fondo riparazione per la Toscana“, si legge sul manifesto attacchinato agli Uffizi, che ritrae una foto dell’alluvione. “Fai sentire la tua voce. Attacca questa foto in solidarietà alla gente di Campi Bisenzio”, riporta il retro del volantino. “Nel 2023 a Campi Bisenzio il fango ha distrutto tutto, lasciando dietro di sé più di due miliardi di euro di danni e sette morti – si legge -. Il governo non ha ancora dato i soldi alle persone colpite. Parla di sicurezza, ma l’unica sicurezza che rispetta è quella del mercato. E punisce chi la chiede con una multa di 20.000 euro. Ultima Generazione chiede che lo Stato si prende cura dei propri cittadini e cittadine con un fondo riparazione di 20 miliardi per tutte le vittime delle catastrofi climatiche”.

Sui canali social Ultima generazione ha rivendicato l’azione: “Non possiamo continuare a far finta di niente di fronte alla morte delle persone. È necessario ora un fondo riparazione per riparare le loro perdite. Abbiamo deciso di tornare agli Uffizi e di mettere dei volantini sulla primavera del Botticelli, perché crediamo che in un mondo in cui c’è una crisi sociale e climatica in atto, l’arte debba rappresentare la realtà e quello che sta succedendo. Vogliamo andare avanti così in silenzio e nell’indifferenza? Noi vogliamo lanciare un appello perché ci sia un Primavera di fuoco, in cui le persone si rendono conto e si risvegliano davvero”. Quindi hanno detto di voler denunciare il comportamento del governo che “continua a ignorare l’inevitabile pericolo, tra alluvioni, siccità e caldo che rischia la cittadinanza italiana nei prossimi mesi. Scegliere di fare un piccolo gesto come mettere una foto con dello scotch carta su un quadro è una semplice azione che permette alle persone di esprimere potentemente il proprio dissenso e aiuta a dare voce alle popolazioni colpite da alluvioni, che vengono dimenticate e rimangono inascoltate dal governo. Siamo tornati in azione nonostante la legge Ecoproteste, perché sappiamo che è necessario scendere in strada, nelle piazze, nei musei per gridare l’urgenza di una crisi che non si fermerà bloccando chi punta il dito sul problema e indica la strada verso un mondo più giusto. Quando ci renderemo conto che la nostra libertà viene erosa giorno dopo giorno?”.

Articolo Precedente

Roghi tossici e discariche abusive intorno al mercato ortofrutticolo di Reggio Calabria: due arresti

next
Articolo Successivo

No alla funivia Doganaccia-Corno alle Scale: un progetto anacronistico, costoso e impattante

next