C’è un disegno per “sfasciare la famiglia” imposto da “gruppi di potere”, generiche “lobby” e “gruppi di pressione” su “vari temi, dai gay all’ideologia green”. L’obiettivo è “destrutturare la società, perché una società destrutturata è più facile da guidare”. Parola di Roberto Vannacci, plurindagato e ora anche sospeso dal ministero della Difesa. Le ultime sparate del generale sono riassunte in un’intervista fiume al Corriere della Sera nella quale ripete di pensare a una candidatura con la Lega e che Benito Mussolini era uno statista. Giorgia Meloni? “Carismatica”. Su Elly Schlein è meno assertivo: “Non posso giudicare neppure lei; anche perché fatico a capire quel che dice”. Quindi Sanremo: “Mi hanno mandato la foto di Mengoni. Quando si vede un uomo con la gonna, e non siamo in Scozia e non è Carnevale, ci si fa una risatina sotto i baffi”. Non una questione di libertà, ma “un’imposizione”. O in altre parole: “esibizionismo”, che è un “problema” perché “c’è una strategia ben precisa”. Ma tutto ciò non riguarda Giulio Cesare, che era bisessuale e di cui nel suo libro Il Mondo al contrario fa vanto di avere almeno una goccia di sangue: “Sul carro dei trionfi non saliva vestito di piume di struzzo”.

E qui il generale inizia con le sue teorie, quasi complottiste: “Si comincia con la desensibilizzazione: si vaccina il mondo inondandolo di immagini di omosessualità, in modo che non sia più percepita come una cosa strana. Poi si nega che la religione contrasti con l’omosessualità, perché la religione è amore…”. Insomma la “cancel culture” e la “cultura woke” sono un pericolo: “Vogliono sfasciare la famiglia, anche perché i singoli individui consumano di più…”. Chi c’è dietro? “I gruppi di potere. Le lobby. I gruppi di pressione sui vari temi, dai gay all’ideologia green”. Il rischio è che “saremo spazzati via” e “l’Occidente sarà sopraffatto” perché “il resto del mondo, la Russia, la Cina, il mondo arabo, va nella direzione opposta”.

Dei provvedimenti disciplinari e delle indagini che lo riguardano non parla, trincerandosi dietro un “non posso”. Del futuro invece si può parlare. E quindi, ad esempio, la candidatura con la Lega: “Mi piacciono le sfide. Ma devo capire se posso essere utile, e non una bandiera da sventolare. Non ho ancora deciso. Ho ricevuto anche altre offerte”. Anche sul passato è decisamente più loquace: nella Prima Repubblica, il generale votava “a destra” ma “non mi sono mai sentito prigioniero di categorie”, perché apprezza anche “uomini di sinistra”. Un esempio: “Marco Rizzo. Mi piace la sua visione sociale. Mi ha colpito una frase che mi hanno indirizzato sui social: ‘Marx diceva: proletari di tutto il mondo unitevi. La prole si fa con un uomo e una donna. Stalin mise fuorilegge l’omosessualità. Marx diceva che l’immigrazione incontrollata e clandestina sono l’esercito di riserva del padrone…'”.

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