Israele è la più limpida incarnazione dell’apartheid nel mondo. La Relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, torna a criticare l’operato del governo di Benjamin Netanyahu e le politiche dello ‘Stato ebraico’ nei confronti della popolazione palestinese e lo fa con parole durissime pronunciate alla Conferenza internazionale Pace e giustizia in Medio Oriente, focus Palestina, promossa dal Consiglio comunale di Firenze.

Albanese ha ricevuto gli applausi della platea quando ha affermato senza indugi che quello di Israele “è apartheid, non abbiate paura di dirlo. Il Sudafrica ci ha dato la parola, ma la realtà è incarnata da Israele per eccellenza”. E sugli applausi ha rincarato la dose: “So che non è perché ho detto qualcosa di intelligente – ha aggiunto riferendosi agli apprezzamenti delle persone in sala – ma perché ho pronunciato la parola apartheid. Perché è apartheid”.

La special rapporteur ha poi concluso sostenendo che la Palestina “rappresenta una metafora della violenza persistente e irrisolta che distorce i rapporti umani, ma anche le relazioni internazionali. Purtroppo, questa violenza oscura la ricchezza di cui potrebbero godere palestinesi e israeliani se solo si smantellasse prima il radicato apartheid di Israele”.

Le sue parole hanno provocato lo sdegno del console israeliano per Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, Marco Carrai, che in una nota ha detto di essersi “vergognato di essere cittadino di Firenze di cui sono stato anche Consigliere comunale. Ciò che questo pomeriggio è andato in scena a Palazzo Vecchio al convegno Pace e Giustizia in Medio Oriente è indegno. Mettere sullo stesso piano uno Stato democratico e una organizzazione terroristica è la rottura del tetto di cristallo. In nome del pacifismo si distorce la storia”. Carrai ha continuato sostenendo che “parlare di non rispetto di diritto internazionale da parte di Israele quando Hamas, una organizzazione terroristica, tiene prigionieri degli ostaggi civili rapiti dalle loro abitazioni il 7 ottobre è orrido. Arrivare a giustificare i fatti accaduti il 7 ottobre perché inseriti in un presunto ‘contesto storico’ è come dire che Hitler fece l’olocausto per un ‘contesto storico’. Ormai la verità è schiacciata dal fanatismo. Il dispotismo mite si sta trasformando in dispotismo oscuro“.

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