Da piazzale Loreto a piazza Cairoli: a Milano oltre 15mila persone hanno partecipato il corteo pro Palestina, promosso da associazioni, sindacati e realtà antagoniste oltre ai giovani palestinesi d’Italia: la manifestazione nazionale chiede il cessate il fuoco e lo stop al genocidio in corso a Gaza dopo l’invasione della Striscia da parte di Israele. Il corteo dopo il passaggio da piazza Duca D’Aosta, dove si trova la stazione Centrale, è arrivato intorno alle 17.15 davanti al Castello Sforzesco. Dopo i fatti di Pisa, con le manganellate da parte della polizia su giovanissimi studenti, la tensione nel capoluogo lombardo era alta. I manifestanti hanno continuato a crescere nel corso della sfilata che è partita da piazzale Loreto poco prima delle 15 e ci sono stati momenti di tensione con lancio di uova e sassi contro le forze dell’ordine intervenute per bloccare il tentativo di un gruppo di manifestanti di deviare dal percorso autorizzato per raggiungere la sede del Consolato statunitense in via Turati. Il gruppo, tra cui alcuni manifestanti con il volto coperto, ha tentato di forzare il cordone della polizia in Piazza della Repubblica per imboccare via Turati. Sono state lanciate delle uova contro gli agenti, che hanno reagito, determinando l’arretramento degli antagonisti.

Durante il corteo una decina di manifestanti, vestiti di nero e incappucciati, si è staccata dal resto dei manifestanti e ha tirato sassi contro la vetrina di un supermercato Carrefour all’altezza di piazzale Clotilde, imbrattandolo anche con scritte. Un agente è rimasto ferito ed è dovuto ricorrere alle cure mediche. Nella stessa circostanza sono state danneggiate anche due auto della guardia di finanza. Il gruppo della grande distribuzione francese è oggetto di una campagna di boicottaggio da parte di movimenti pro-Palestina poiché fornisce viveri alle forze armate di Israele. Le forze dell’ordine si sono comunque messe a reparti inquadrati a protezione di obiettivi sensibili (a partire dal McDonald’s di corso Buenos Aires).

“Oggi Milano è di nuovo palestinese”, hanno detto gli attivisti al megafono, spiegando di essere scesi in piazza per “dire che il popolo palestinese esiste e resiste“. “Un sasso qui, un sasso là, intifada pure qua” è uno degli slogan che vengono scanditi da parte dei manifestanti, che portano cartelli con scritte come “non è una guerra ma un genocidio“. Nello spezzone del corteo dei collettivi studenteschi si sono visti cartelli con i volti macchiati di sangue della premier Giorgia Meloni e di alcuni membri del governo, tra cui Matteo Salvini, Francesco Lollobrigida e Giuseppe Valditara.

La Questura di Milano ha predisposto un dispositivo di sicurezza per garantire l’ordine pubblico. In giornata intanto è arrivato il monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha telefonato al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per sottolineare che “l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni”. Venerdì al corteo pro-Palestina di Pisa ben 11 giovani studenti sono rimasti feriti nelle cariche della polizia, mentre manifestavano pacificamente.

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