Tutti insieme in piazza per ricordare Alexei Navalny, il principale oppositore di Vladimir Putin morto in carcere in Russia a 47 anni. E’ partita dal leader di Azione Carlo Calenda la proposta di una manifestazione che assume i contorni bipartisan: ci saranno tutti, anche la Lega. Tutti i partiti rappresentati in Parlamento saranno presenti alla fiaccolata organizzata lunedì al Campidoglio. A loro si aggiungeranno anche i rappresentanti di Cisl e Uil. “In tutta Europa grandi piazze spontanee si sono radunate per ricordare Navalny – ha scritto Calenda su X – In Italia non è accaduto. Credo sia opportuno che le forze politiche europeiste e democratiche promuovano un’iniziativa congiunta a Roma alla ripresa dei lavori parlamentari”. La prima a raccogliere l’invito è stata Schlein. “Noi ci siamo – ha risposto – Per contrastare un regime che uccide il dissenso e la libertà, per solidarietà a chi oggi in Russia viene arrestato perché dissente da Putin e protesta per la morte di Navalny”. Un post ricondiviso da altri dirigenti del Pd, come l’ex ministro Lorenzo Guerini. Del resto, ancora prima di Calenda, era stato il senatore Pd, Filippo Sensi, a lanciare la proposta di una iniziativa: “A quando una grande manifestazione nazionale per dire Fermare Putin? Per dire che Navalny ucciso dal regime è ancora vivo? Per dire che l’Ucraina, la Bielorussia democratica non sono sole? Che i valori della libertà si difendono? A quando?”. Poi arriva l’ok di +Europa con Riccardo Magi, che rilancia l’appuntamento di sabato 24 in vista delle Europee: “Solo un’Europa unita, federale, con una politica estera e di difesa comune può arginare la grande minaccia putiniana. Il 24 febbraio a Roma ci ritroveremo con questo spirito” commenta.

Aderisce anche Alleanza Verdi-Sinistra con Angelo Bonelli: “Ci saremo sempre e comunque per protestare contro il regime putiniano che uccide il dissenso da Politkovskaja a Nalvalny”. E ci sarà anche Italia Viva per quanto sempre in competizione interna con Azione. “Calenda si sveglia con un giorno di ritardo, ma noi ci siamo – dice Raffaella Paita, coordinatrice di Iv, interpellata dall’Adnkronos – Come c’eravamo ieri, quando con delegazione di Italia Viva e Più Europa si è recata sotto l’ambasciata russa, per onorare l’eroismo di Navalny, ci siamo oggi e ci saremo domani”.

Dopo l’ok di Fdi, Forza Italia e Noi Moderati Matteo Richetti – capogruppo di Azione alla Camera – chiama in causa tutta la maggioranza (e il non detto è il riferimento implicito alla Lega, dopo lo smarcamento per voce del vicesegretario Andrea Crippa: “Sarebbe bello se tutte le forze parlamentari raccogliessero l’invito di Calenda e la politica desse una prova di unità”.

Oggi intanto il presidente della Camera, il leghista Lorenzo Fontana, ha espresso solidarietà alla deputata Pd, Lia Quartapelle, attaccata dall’ambasciata russa: “Ciò che l’ambasciata russa definisce ‘creatività’ corrisponde invece alla prerogativa di un parlamentare di un Paese libero e democratico come l’Italia che non può e non deve essere messa in discussione”. Ringraziamento della diretta interessata: “Ringrazio il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, per la solidarietà e per l’impegno a tutelare la libertà del Parlamento italiano”. In una nota l’ambasciata di Mosca aveva scritto di essere venuta a conoscenza del fatto che Quartapelle ha presentato “un’interrogazione parlamentare in merito al caso dei presunti ‘ospiti neofascisti’ al ricevimento dell’ambasciata russa. Abbiamo assistito, probabilmente, al primo caso nella storia della diplomazia in cui un deputato solleva in Parlamento la questione di partecipazione di cittadini del proprio Paese ad un ricevimento presso l’Ambasciata di uno Stato estero con cui esistono relazioni diplomatiche. Davvero, non c’è limite alla creatività parlamentare italiana!”. Quartapelle ha ricevuto la solidarietà di vari partiti, tra i quali la Lega.

Articolo Precedente

Ranucci: “Faccio una vita di me**a ma mi sento privilegiato. Il giornalismo d’inchiesta dà coraggio a chi lo fa e soprattutto a chi lo segue”

next
Articolo Successivo

Fratelli d’Italia vuole limitare il numero di partiti alle elezioni: una barriera al rinnovamento

next