Non potrà entrare in Israele né a Gaza, Francesca Albanese. I ministeri degli Esteri e degli Interni israeliani hanno reso noto di aver deciso di negare l’ingresso alla relatrice speciale dell’Onu per i Territori palestinesi Occupati in seguito “alle sue oltraggiose affermazioni secondo cui ‘le vittime del massacro del 7 ottobre non sono state uccise per la loro ebraicità ma in risposta all’oppressione israeliana’”. Albanese, che ha assunto l’incarico nel 2022, a inizio gennaio aveva informato Israele della intenzione di svolgere la sua prima missione sul campo a Gaza il prossimo mese.

“Ho scritto alle autorità israeliane e anche all’Egitto poiché intendevo e intendo entrare nella Striscia attraverso l’Egitto (valico di Rafah, ndr) pertanto non ritengo la risposta di Israele vincolante e quindi procederò con la mia missione sul campo”, dichiara Albanese al Fatto subito dopo aver appreso del “niet” israeliano. “Voglio sottolineare però che questa risposta non mi sorprende perché negli ultimi 17 anni Israele ha impedito l’accesso a Gaza anche ai miei predecessori. E non mi sorprende neanche il fatto che Israele abbia usato delle mie considerazioni durante una conferenza di poco prima che diventassi relatrice per giustificare la sua illegittima decisione non avendo giurisdizione sul valico di Rafah dal lato egiziano”.

La funzionaria dell’Onu ritiene che “Israele, pur sapendo che si può entrare a Gaza dall’Egitto, fa finta di nulla per accusarmi di cose che non ho detto e stornare l’attenzione dalla catastrofe che sta provocando a Gaza dove il 70 per cento delle vittime è costituito da donne e bambini. Inoltre sfrutta le mie riflessioni per incolpare l’Onu e l’Unrwa di complicità con Hamas. Ma io non ho mai sostenuto Hamas”. A sentire Albanese le autorità israeliane stigmatizzano un suo commento a una dichiarazione del presidente francese Macron sul carattere antisemita del 7 ottobre. “Io invece ritengo che questa non sia la specificità del 7 ottobre”.

Nel suo libro uscito due mesi fa dal titolo inequivocabile J’accuse – scritto prima del pogrom di Hamas contro i civili israeliani ebrei – Albanese ha fatto confluire il contenuto dei suoi Rapporti internazionali (presentati rispettivamente nell’ottobre 2022, nel luglio e nell’ottobre 2023) in cui ha cercato di documentare l’affermarsi di una condizione di apartheid e di un’occupazione neocoloniale con migliaia di vittime. Il diritto internazionale, che Albanese dice essere la sua bussola, considera la Striscia di Gaza, Gerusalemme Est e la Cisgiordania un unico territorio.

Articolo Precedente

Netanyahu sordo agli appelli dell’Occidente: 100 morti per liberare due ostaggi. Lui: “Un successo”. La Corte dell’Aia “preoccupata”

next
Articolo Successivo

Lo sgambetto di Kamala Harris a Joe Biden in vista delle elezioni: “Pronta per essere leader”

next