Annunciate ieri, protocollate oggi. Con buona pace di chi era convinto che si trattasse di una manovra politica che non sarebbe arrivata a conclusione. E invece Stefano Bandecchi ha formalizzato le sue dimissioni da sindaco di Terni: a riceverle è stato il capo di Gabinetto che le ha protocollate. Saranno ora inoltrate anche alla prefettura. E non è mancata la presa di posizione del diretto interessato. “C’è un capo di gabinetto che ha ricevuto le mie dimissioni e credo le abbia protocollate, le manderà in prefettura e da lì partiranno le mie dimissioni che diverranno effettive il 28 di febbraio” ha detto il primo cittadino dimissionario ai microfoni del programma ‘Gli Inascoltabili’ in onda su Radio Roma Sound fm90. “Le mie dimissioni – ha aggiunto – sono dovute non alle indagini della magistratura che non ho mai stimato, tanto la non stima è reciproca, non è dovuta alle indagini della guardia di finanza, sono indagato continuamente. Non fanno parte nemmeno del fatto che io abbia espresso un concetto semplice – ha detto ancora – Un uomo normale non ammazza la propria donna se lei non ha piacere di stare con lui, ma al limite se ne va a cercare un’altra ma mi sembra che gran parte del popolo italiano non abbia capito. Come diceva D’annunzio: non mi posso preoccupare di ciò che non capite”.

Lo stesso Bandecchi poi ha detto anche altro, specie per quanto riguarda il suo futuro politico. “Io non mi sono dimesso da segretario di Alternativa Popolare né dal fare politica – ha detto – Voglio far politica per conto mio perché non stimo nessuno, penso che molti politici italiani andrebbero esiliati, dovrebbero vergognarsi”. Poi l’annuncio: “Mi candiderò alle europee come capolista in tutte le circoscrizioni, io conto di arrivare al 4% alle europee”. E ancora: “Porterò Alternativa Popolare ad essere uno dei partiti più importanti in 3 anni e 8 mesi – ha concluso – farà la differenza perché molti elettori di Fratelli d’Italia, Forza Italia e del Pd sanno che devono votare per l’unico uomo che può risolvere il problema. Se ogni 5 anni dobbiamo avere un Duce allora voglio essere io”.

Continua, insieme alla vita politica di Bandecchi, anche quella del vice sindaco di Terni RiccardoCorridore: “La mia candidatura alla presidenza della Regione Umbria resta assolutamente in campo, così come quella di Stefano Bandecchi alle elezioni europee”. Sulle motivazioni che hanno spinto Bandecchi ad annunciare il suo addio alla fascia tricolore, Corridore ha abbozzato una spiegazione: “Probabilmente si sarà reso conto che la politica del noi, a cui tutti noi ambivamo, è venuta meno. Abbiamo costruito quello che è stato un miracolo – ha sottolineato – che ci ha portato a vincere contro il centrodestra e il centrosinistra, grazie alla candidatura e alla personalità di Bandecchi ma basandoci sulla politica del noi. Siamo scesi tra la gente, abbiamo dialogato con la gente e per la gente e quella è stata la nostra vittoria, probabilmente il sindaco si sarà reso conto che in qualcuno questo sia venuto meno”.

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