L’operazione nuovo stadio del Milan entra nel vivo. La società rossonera ha acquistato il terreno nel quale ha intenzione di far sorgere la propria casa: la firma del rogito per l’area San Francesco, nel comune di San Donato, è avvenuta giovedì. Nel progetto il Milan prevede di inaugurare il nuovo impianto nel 2028. Stando a quanto aveva annunciato nelle scorse settimane il sindaco della città alle porte di Milano, Francesco Squeri, il nuovo stadio del Milan avrà 70mila posti e nell’area sorgeranno anche un albergo, spazi per la ristorazione, uno store del Milan e un museo. Previste anche altre opere come un auditorium, due parcheggi per un totale di 3.500 posti e una grande piazza.

Come già avvenuto per il progetto poi tramontato di un nuovo stadio in area San Siro, a Milano, si è già formato un Comitato No stadio per sottolineare come il comune ha 32mila abitanti e l’impianto ne dovrebbe ospitare più del doppio. Senza contare che anche il piccolo borgo di Chiaravalle, dove sorge un’abbazia, inizia a scalpitare visto che l’impianto sorgerà ad appena 850 metri in linea d’aria da un angolo scelto dai suoi circa 1.100 abitanti per la sua tranquillità.

Il Comitato No stadio ha già ufficialmente depositato in municipio una richiesta per far esprimere i cittadini dando così il via all’iter referendario: “Con lo stadio arriverebbero problemi e criticità per quanto riguarda il traffico, l’ordine pubblico e di inquinamento sia ambientale, sia paesaggistico”, spiega Innocente Curci, uno dei referenti del movimento. Un ulteriore appiglio per i ricorrenti potrebbe essere rappresentato dal fatto che nel programma elettorale dell’attuale sindaco non era presente la possibilità di costruire uno stadio: “Probabilmente se i cittadini lo avessero saputo, l’esito delle amministrative sarebbe andato in modo diverso”, sostiene l’avvocata Ilaria Battistini, legale dei No stadio.

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