Durissimo scontro a L’aria che tira (La7) tra il giornalista Antonio Caprarica e il deputato di Forza Italia, Alessandro Cattaneo, sul caso di Ilaria Salis.
L’ex sindaco di Pavia ripete la tesi propugnata da molti esponenti del centrodestra e dal presidente del Senato Ignazio La Russa: “Io vedo molta, molta ipocrisia. Guardate che le carceri italiane non sono messe meglio di quelle ungheresi. E io ci vado periodicamente. Ci stiamo stracciando le vesti per le condizioni dei detenuti in Ungheria, ma facciamolo anche per quelli in Italia”.

“Francamente – commenta Caprarica – non capisco che cosa c’entri la condizione delle carceri italiane con quello che sta accadendo a Budapest a Ilaria Salis. Io sono veramente sbalordito perché da La Russa a Cattaneo vedo che c’è un grande sussulto di garantismo e di riscoperta dei diritti dei carcerati, quando qui il tema è quello di tirar fuori una ragazza italiana che rischia 24 anni di carcere, 11 anni solo se confessa una cosa che non ha fatto o di cui comunque non c’è traccia”.

Caprarica aggiunge: “Oggi improvvisamente il governo e gli esponenti della maggioranza come Cattaneo parlano incidentalmente della vicenda di Ilaria Salis, dicendo che bisogna pensare alle carceri italiane. Ma certo che ci dobbiamo pensare, ma qui il tema è che ci dobbiamo occupare di questa giovane donna – prosegue – che viene accusata di un reato assolutamente minore e trattata come una pericolosa terrorista. Sarebbe bello che il governo italiano, anziché perdersi in mille distinguo che non c’entrano nulla con la vicenda di Salis, cercasse di riportare Ilaria fuori dalle galere di un regime oppressivo e tirannico“.

La polemica tra i due riesplode quando in diretta il conduttore David Parenzo annuncia che Roberto Salis, il padre di Ilaria, ha querelato per diffamazione Matteo Salvini, il quale, nonostante l’assoluzione di Ilaria Salis dalle accuse di aver assaltato un banchetto della Lega a Monza nel 2017, ha continuato con la sua crociata.
“Ci faremo dare opportuna procura da Ilaria – ha dichiarato Roberto Salis – perché, a seguito delle dichiarazioni lesive della sua reputazione per quanto riguarda il presunto assalto al chiosco della Lega a Monza, abbiamo deciso di querelare Matteo Salvini per diffamazione”

Cattaneo commenta criticando la decisione della famiglia Salis: “Ma questa è una strumentalizzazione politica. Mi sembra sempre di più una querelle politica”.
“Ma come sarebbe a dire? – insorge Caprarica, a cui fa eco Giorgio Cremaschi di Potere al Popolo che parla di ‘querela sacrosanta’ – Qui abbiamo un leader politico irresponsabile che, davanti a una concittadina in galera in un paese straniero, l’accusa falsamente di un reato che non ha commesso e da cui è stata assolta dalla magistratura italiana. Questa è diffamazione. Se Salvini l’avesse detto di lei, lo avrebbe denunciato, come ha fatto il padre di Salis, che ha fatto benissimo“.

Il giornalista aggiunge: “Abbiamo di fronte un leader politico che è stato evidentemente in confusione e che è terrorizzato tanto dalla prova elettorale di giugno“.
“Veramente è la sinistra a essere terrorizzata dalla prova”, commenta Cattaneo.

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