I capi di governo dell’Unione europea sono riusciti a raggiungere un’intesa per destinare altri 50 miliardi di euro di aiuti all’Ucraina. Sono state quindi superate le resistenze dell’Ungheria. “Abbiamo un accordo. Tutti i 27 leader hanno concordato un pacchetto di sostegno aggiuntivo di 50 miliardi di euro per l’Ucraina all’interno del bilancio dell’Ue. In questo modo si garantisce un finanziamento costante, a lungo termine e prevedibile per l’Ucraina. L’Ue sta assumendo la leadership e la responsabilità del sostegno all’Ucraina”, ha annunciato il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.
Nell’intesa è stato aggiunto un passaggio, particolarmente caro al presidente ungherese Viktor Orban: un richiamo alle conclusioni del Consiglio europeo di dicembre 2020 sul meccanismo di condizionalità, sulla base del quale Bruxelles ha congelato i fondi per l’Ungheria. Fonti Ue spiegano che, nello specifico, il richiamo fa riferimento al fatto che “le misure previste dal meccanismo dovranno essere proporzionate all’impatto delle violazioni dello Stato di diritto”. Ciò non “libera” automaticamente i circa 6 miliardi di fondi destinati all’Ungheria e bloccati per i bassi standard dello stato di diritto del paese, tuttavia ne rende più facile lo scongelamento in futuro. In quel testo, inoltre, si disciplina “un equo trattamento” tra i 27 nell’applicazione del meccanismo di condizionalità. Il premier ungherese Orban ha dichiarato che Budapest ha ottenuto la “garanzia” che i suoi fondi Ue non andranno all’Ucraina.

“Accordo! Il Consiglio europeo ha realizzato le nostre priorità. Sostenere l’Ucraina. Combattere la migrazione illegale. Sostenere la competitività europea. Una buona giornata per l’Europa”. Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen in un tweet, plaudendo all’intesa raggiunta al vertice straordinario dei leader europei sulla revisione del bilancio comunitario che include il pacchetto di aiuti all’Ucraina.

“Ancora una volta l’Europa ha dato risultati. 50 miliardi di euro per aiutare l’Ucraina a riprendersi, ricostruire e riformare il percorso del paese verso l’adesione all’Ue. Lo dobbiamo al popolo ucraino. Lo dobbiamo anche ai cittadini europei. Perché la sicurezza dell’Ucraina è la sicurezza dell’Europa”, scrive la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.

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